Non c’entra con letteratura, politica, scienze sociali, ma l’ho pur sempre scritto io…
Ultimi articoli
Candidare alle elezioni una persona per offrirle una via di fuga da una situazione giudiziaria abnorme è meglio che candidarla perché (altro…)
Recensione del film “Tatami”
La parte migliore è fuori dal film: una regista iraniana (l’attrice Zar Amir che ha vinto nel 2022 a Cannes la Palma d’Oro per la migliore interpretazione femminile, con “Holy Spider”) e un regista israeliano (Guy Nattiv, vincitore dell’Oscar 2019 per il miglior cortometraggio) (altro…)
Annoiarsi, annoiare
Se proprio doveste scegliere tra un anno schifoso al lavoro o annoiarvi durante le vacanze, per cosa optereste? Peraltro, una delle ragioni che potrebbero rendere schifoso il tempo lavorativo è proprio essersi annoiati durante. (altro…)
Sulla censura, l’antifascismo e il controllo dei media
Idee non ortodosse
In un certo senso l’appena concluso 25 aprile, quest’anno, è cominciato con qualche giorno di anticipo: l’episodio di Scurati ne ha in effetti amplificato l’attualità. Le domande che ruotano intorno al caso di cronaca (che naturalmente stanno prendendo corpo nel dibattito pubblico da ben prima) sono direttamente connesse al senso della celebrazione. (altro…)
Not in my ear. Contro i pirati dello spazio acustico
Quando e da chi dobbiamo esigere il silenzio. O almeno un volume differente.
Partiamo da un esempio pratico. Nella tranquilla isola greca in cui uso tornare sovente d’estate, soggiorno normalmente in un piccolo hotel che affaccia sul porto. (altro…)
Due anni dopo. Cosa fare con la guerra in Ucraina
Il 21 febbraio 2022 Putin riunisce al Cremlino il Consiglio di sicurezza. Partecipano tutti i vertici dello stato (alti ministri, presidenti assemblee, servizi segreti, alti gradi militari): 23 uomini e una donna. Tre giorni dopo, il parto di tale riunione è l’invasione dell’Ucraina. Se del meeting possedessimo una foto, la parte più interessante sarebbe nel fuoricampo: un fuoricampo speciale, non nello spazio bensì nel tempo. I 24, infatti, continuano oggi a occupare il medesimo posto nelle istituzioni. Quello che prevedevamo come un terremoto, anche interno, non ha scalfito nessuno di loro. (altro…)
Finire sotto un trauma
La vulnerabilità, fra trigger warning e resilienza
Quando qualcosa sta prendendo piede in America, di solito bisogna domandarsi non tanto se ma quando funzionerà allo stesso modo in Europa. E nel frattempo, interrogarsi a fondo sulla sua opportunità (o inopportunità) per evitare di farsi trovare impreparati. È questo il caso del trigger warning, da molti liquidato come uno degli approcci più estremi e spigolosi del politicamente corretto. (altro…)
Sono nato nel palazzo della Camorra
La scorsa settimana, con qualche giorno di ritardo rispetto alla data effettiva della ricorrenza, sono sceso a Napoli con la famiglia: fanno vent’anni che non c’è più mia madre e non volevo mancare la visita al cimitero. (altro…)
Dare il consenso
Dalla politica alle relazioni sessuali
Dubito che sia mai veramente esistita un’epoca in cui qualcuno abbia preso la guida di un’intera comunità dicendo: adesso, vi piaccia o no, fate quello che vi dico io! Quanto meno in modo sottile, ogni capo ha richiesto una forma di consenso (posso anche starmene per fatti miei, ma se poi le divinità sommergono il villaggio sotto il diluvio non venite a chiamarmi. Ah, ecco. Volevo ben dire). (altro…)
Liberi di dire quello che si pensa?
Il campo linguistico, tra Vannacci e il politicamente corretto
Ma insomma, uno sarà pure padrone di dire quello che pensa! Negli ultimi tempi questa frase, nel dibattito pubblico, viene pronunciata sempre più spesso. E con apparente rovesciamento dei ruoli, paladina del principio della libertà di manifestazione del pensiero si presentaper lo più la destra politica. (altro…)
Mi sono fatto intervistare da Chatbot GPT-4
Siccome questo povero Chatbot GPT-4 ne avrà piene le tasche che tutti gli chiedano risposte su questo e quell’altro, ho pensato di rispondere io a lui. Gli ho proposto di intervistarmi.
Prima gli ho chiesto se sapeva chi ero. Chi te conosce. Non va su Internet, lavora sui dati che sono stati immessi.
Per testarlo gli ho proposto di intervistarmi sul libro “Offendersi”, limitandomi a chiarire che si tratta di un saggio che esplora le ragioni per cui le persone si offendono. (altro…)