“Proteggere i morti”, estratto da “La provincia del’uomo”, di Elias Canetti
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
Alcuni trovano che ciò che fanno le religioni è utile. È vero, attenuano la terribile durezza della separazione
e suscitano speranza nei meno colpiti, in quelli cioè che rimangono in vita. Il loro peccato principale però è
contro i defunti, dei quali dispongono come se avessero un diritto su di loro e una qualche conoscenza del
loro destino. A me va bene ogni finzione che migliori i vivi nei loro rapporti reciproci. Ma le affermazioni sui
morti totalmente scomparsi mi sembrano avventate e senza scrupoli. Accettando una qualsiasi cosa che
viene asserita su di loro, al tempo stesso li si abbandona ed essi non possono difendersi in alcun modo.
L’inermità dei morti la cosa più inconcepibile. Io amo troppo i miei morti per piazzarli in qualche posto
(trovo già degradante che li si rinchiuda e li si seppellisca). Io non so niente di loro, proprio niente, e sono
deciso a continuare ad amarli nella piena angoscia di questa incertezza.
Recensione del film “Parthenope”
In una recente intervista Sorrentino ha teorizzato il valore della noia. Non direi che in Parthenope sia passato alla pratica. Premesso che bisogna essere amanti delle sfumature del (altro…)
La Biennale dei sommersi
Si conclude la grande rassegna veneziana
Arrivati agli ultimi giorni della Biennale 2024 tutti gli appassionati d’arte, anche quelli che hanno saltato l’appuntamento veneziano, conoscono la questione. Il curatore Adriano Pedrosa, valente direttore dell’’Istituto d’Arte di San Paulo, ha deciso sotto il titolo “Foreigners everywhere” di vararne una diversa da tutte le precedenti, popolando gli spazi con opere di artisti “altri” rispetto al canone dominante occidentale.
(altro…)
IL GIORNO IN CUI È FINITO IL MONDO IN CUI SONO NATO
Quale cambiamento si nasconde dietro la vittoria di Trump
Prima di spiegare perché con l’elezione di Trump finisce il mondo in cui sono nato (cioè, quello che corre dal
1961 fino al 5 novembre 2024) è giusto specificare che tutta una serie di critiche riguardanti questo esito
elettorale – e che in buona parte sottoscriverei a titolo personale – lasciano il tempo che trovano. (altro…)
Stretti e contraddetti
Bisognerebbe cominciare a intitolare le vie a persone che non sono ancora nate. Per incentivarle a fare del loro meglio, e liberare intanto i trapassati dal peso oscillante del giudizio storico.
#Twitolodelgiorno: MEDIONIENTE
#Vite, #case, speranze dI #pace: ogni giorno che passa nulla sembra più stare in piedi
— RemoBassetti Twitoli (@BassettiRemo) October 29, 2024
Recensione del film “Vermiglio”
Neanche il regista più versatile riguardo a temi, epoche, ambienti è capace di cimentarsi con le memorie del mondo rurale e contadino se non c’ha respirato dentro per via della sua biografia. (altro…)
I super ricchi e l’inimicizia verso l’umanità
Limitarianismo: come regolarsi con le ricchezze smisurate?
Si torna a parlare, e non solo in Italia, dell’imposta patrimoniale. Da un punto di vista strettamente sociologico suscita sempre stupore che non incontri un costante favore popolare: riguarderebbe i pochissimi rispetto ai moltissimi, e questo in democrazia sarebbe un buon viatico. (altro…)
Rogo di Perumal Murugan
La storia è semplice e lineare: due giovani nello stato indiano del Tamil Nadu, Kumaresan e Saroya, si innamorano e decidono di sposarsi. Il guaio è che appartengono a due caste differenti: nella città di Tholur, dove si sono conosciuti perché lei vive lì e lui è andato a lavorarci, al limite la questione potrebbe pure essere superata. Ma ottenere nello specifico il consenso dei genitori di Soraya non sarebbe agevole, e comunque Kumaresan vorrebbe ritornare nel suo villaggio natìo. Ma in quel luogo provinciale di campagna riusciranno a mandare giù l’amaro boccone della differenza di casta? (oltre tutto quella della ragazza è inferiore).
(altro…)
Recensione del film “L’Innocenza”
Si è dovuto attendere oltre un anno per la distribuzione in Italia dell’ultimo film di Kore-Eda, presentato a Cannes nel 2023: a mio parere la migliore fra tutte le sontuose pellicole che hanno dato lustro a questa stagione 2023 – 2024. In compenso, il titolo scelto, L’innocenza (come in Francia) è superiore all’originale Monster, perché dà conto sia del tema astratto che dei dettagli concreti.
Primi dischi per l’autunno
Nessun musicista ha saputo tanto efficacemente trasportare il suo bagaglio nella multimedialità dell’arte contemporanea come Laurie Anderson. E tuttavia la settantasettenne vedova di Lou Reed è perfettamente in grado di organizzare i materiali in modo coinvolgente per (altro…)
Come ti muovi ti fulmino
La deterrenza, dalle guerre e dal diritto penale al rafforzamento della comunità
Mettiamo che funzioni così. L’ex violento si presenta dalla moglie da cui si sta separando per minacciarla: non gli viene solo inibito di avvicinarsi alla donna ma proibito di mettere piede nel comune, salvo autorizzazione della prefettura per (altro…)
Silenzio e Maturità
Fuori dai canoni, e già per questo apprezzabile, è stata l’idea di proporre una traccia sul silenzio fra i temi della maturità. Compito improbo, tuttavia, perché i ragazzi col silenzio c’entrano davvero poco. Cioè, se stanno troppo zitti o si (altro…)
Sulla folla
L’unione fa la forza. O no?
Siamo a Gravina in Puglia, ed è appena scoppiata un’epidemia. Non si tratta del 2020 e del Covid, ma invece del 1886 e del colera. Non è però che la gente fosse più remissiva rispetto ai provvedimenti di emergenza dell’autorità, anzi. In una simile situazione – uno penserebbe – se il sindaco decide (altro…)
Il premierato e la democrazia
Quando si parla di forme di governo occorrerebbe sempre tenere a mente una premessa: mentre in un regime autoritario si governa mediante una dittatura in un regime democratico si governa nonostante la democrazia. (altro…)
Chiediti se sei un fallito
È una parola rimasta immune alla tagliola della grammatica di genere. Non si legge né si ascolta mai di una fallita. Al contrario, di questo o quell’uomo si sussurra o grida velenosamente che sia un fallito, e lui stesso ne è convinto. (altro…)
Recensione del film “Anselm”
Come sei pesante! Quest’espressione, normalmente di rimbrotto, suonerebbe alle orecchie di Anselm Kiefer quale pieno riconoscimento della sua incontenibile opera artistica. Pesante spiritualmente, nella sua ambizione cosmologica (altro…)