AUTOFICTION DI BAMBINI CHE NASCONO
Il reparto di maternità dell’Ospedale di Moncalieri è celebrato per la sua qualità e alcune forme peculiari di approccio al parto e post-parto. Per raccontarlo ho scelto di assumere la voce di quattro recenti nati, ispirandomi alle informazioni che mi hanno fornito i genitori. L’articolo-racconto esce sul mio spazio web Moncalierieoggi, e potete leggerlo accedendo a questo link
IL MONDO AL CONTRARIO. ESTRATTI DI KARL KRAUS
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
L’Ideale della verginità è l’ideale di quelli che vogliono sverginare.
Il parrucchiere racconta solo le novità, mentre dovrebbe solo pettinare. Il giornalista è pieno di spirito mentre dovrebbe solo raccontare le novità. Sono due tipi che mirano in alto.
Il valore della cultura si rivela nel modo più chiaro quando una persona colta prende la parola a proposito di un problema che sta fuori dall’ambito della sua cultura.
Quando brucia il tetto non serve né pregare né lavare il pavimento. Comunque pregare è più pratico.
Il segreto dell’agitatore è rendersi stupido quanto i sui ascoltatori in modo che questi credano di essere intelligenti come lui.
Molti desiderano ammazzarmi. Molti desiderano fare un’oretta di chiacchiere con me. Dai primi mi difende la legge.
Narcosi: ferite senza dolori. Nevrastenia: dolori senza ferite.
Sotto il sole non c’è un essere più infelice del feticista che brama una scarpa da donna e deve contentarsi di una femmina intera.
Non ci sono più produttori, ormai ci sono solo rappresentanti.
Due non si sono sposati: da allora vivono in reciproca vedovanza.
Ce n’è voluto di tempo, a partire dalle caverne, perché l’uomo dicesse alla partner: okay, mi occupo io del bambino. Almeno questa è l’opinione corrente. E se invece si trattasse di un’abitudine persa, ed anzi i nostri antenati del Pleistocene fossero stati padri accorti e presenti, che ben si sarebbero disposti pure al (altro…)
Stretti e contraddetti
Secondo la Treccani nel 2024 la parola dell’anno è “rispetto”. Per fortuna (e sfortuna) viene precisato che la sua scelta riguarda un auspicio invece che una constatazione di presenza. In effetti, se uno pensa alla crisi delle istituzioni, all’individualismo sfrenato, alla menzogna perpetua, alla violenza sulle donne , i deboli, i soggetti marginali, cioè a tutto ciò che è corrente e si interroga sul buon funzionamento di questa parola inevitabilmente sbotta chiedendosi: ma rispetto a che?
CAILLEBOTTE A PARIGI
Ti sei ricordato di prendere gli ombrelli?. Possiamo fantasticare che durante l’allestimento delle grandi mostre impressioniste chi lavorava alle pareti così si riferisse alla tela di Gustave Caillebotte, Rue de Paris, temps de pluie, a lungo l’unico conosciuto e celebrato, come se solo in quella giornata di pioggia l’artista avesse (altro…)
RECENSIONE GIURATO N.2
In tutta la sua lunghissima vita cinematografica la questione della giustizia e della sua problematicità è stato il tema centrale di Clint Eastwood. Dai western (sui quali sempre poco si sottolinea come l’argomento cardine della frontiera riguardi metaforicamente la giustizia) alle indagini del commissario Callaghan, da (altro…)