Ogni mio pantalone
ha un buco nella tasca
un tessuto che l’uso ha disossato
l’imbuto pel travaso nel caduco
lo scolo che risucchia il biglietto
del tram quando è scaduto
il fazzoletto molle per il muco
una moneta fuori corso, le chiavi
delle case in cui ho vissuto,
la briciola il nippolo la mappa
stropicciata, la pasticca
mai ingoiata, l’arsa caramella
e infine assai di più budella
appunti tracce di sentieri
la vita tutta è scivolata
dal pertugio, per questo il peso mio
sulla bilancia scema tutti i giorni,
per questa scema emorragia,
franano dal buco anche i ricordi
senza ch’io rammenti né rammendi
nessuna cucitura adatta
non si ottura, non c’è cura
una tarma ha investito l’esistenza, la sua trama,
prodottovi uno sbrego
quanto spreco per l’errore
di ficcarmi per intero in una tasca
sino a perdere le stoffe
ma la rabbia si lenisce
quando il dito tuo m’infili
nella piega
del tessuto che è mancata
l’unghia imbuchi sulla pelle
e saltiamo in due così
di pelo in frasca.
Scrivi un commento