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Lo stato del progetto
“Cartoline dalle città vive” sin qui ha ricevuto più apprezzamenti di quanto avrei sperato ma meno cartoline di quanto sarebbe stato lecito aspettarsi dagli apprezzamenti. Certo, l’arrivo delle cartoline dipende anche dall’efficienza postale del luogo da cui vengono spedite, e diverse sono ancora in viaggio o ferme alla partenza. Da Parigi arrivano in pochi giorni, da Napoli ( e so che ne sono state compilate numerose) le sto ancora aspettando, dagli Stati Uniti immagino siano ancora sommerse dentro i cumuli. Dai resoconti comprendo di avere sottovalutato la difficoltà concreta di spedirle, che talvolta include l’obbligo di recarsi all’ufficio postale. D’altronde, come avevo scritto, è proprio lo sforzo a creare il valore, e a trasferirlo sul progetto. L’opera avrebbe l’ambizione di rappresentare un momento di riappropriazione simbolica della materialità comunicativa (carta, penna, spostamento fisico!) e dell’energia che essa comporta. Solo tra qualche mese potrò sapere se il numero e la differenziazione geografica delle cartoline saranno sufficienti per portare a compimento il progetto; e, se questo non dovesse accadere, saranno inglobate in un altro progetto artistico concettualmente più largo. L’incubo della distanza provocata dalla pandemia non è ancora cessato, e dunque l’idea resta assai attuale (più di quanto avrei desiderato come membro dell’umanità), e la condizione agostana potrebbe rendere più agevole il reperimento della cartolina e la sua spedizione. Esorto dunque tutti quelli che hanno trovato meritevole il progetto a sostenerlo adesso con le loro cartoline e con la sua divulgazione. Ringrazio tutti quelli che sin qui hanno partecipato ma chiedo a chi parteciperà di osare qualcosa di più nei messaggi: mi pare che l’abitudine alla leggerezza digitale abbia un tantino anestetizzato l’espressione di sentimenti non convenzionali e suggerisco che Cartoline dalle città vive possa essere un’occasione per tornare a sperimentare l’abbandono dentro la comunicazione intima. Ai giovanissimi che obiettano (mi risultano molti): ma perché dovrei, visto che basta premere il tasto “invia”? vorrei gridare: prova, ti prego!La vita è molto più faticosa di un invio digitale, ed è bella per questo.
Partecipa alla creazione di un’installazione artistica legata alla lotta contro il Covid 19 mentre fai un gesto che ha un alto valore simbolico per te stesso e una persona a cui tieni.
Cosa ti chiedo di fare
Spedisci una cartolina a una persona cara nel giorno in cui viene allentato o eliminato il confinamento, o in uno di quelli successivi: il testo sulla cartolina deve riferirsi a qualcosa di personale che condividi con il destinatario oppure riguardare quel hai pensato o provato durante la fase di isolamento. La cartolina deve raffigurare in qualche modo la tua città. Scrivila pure nella tua lingua, qualunque sia la lingua in cui stai leggendo questo testo.
Poi compila una cartolina del tutto uguale a questa, compreso il testo, il nome e la città del destinatario, inseriscila in una busta chiusa e spediscila al mio indirizzo REMO BASSETTI- PIAZZA LAGRANGE 1- 10123 TORINO (ITALIA). A parte la città, puoi lasciare in bianco o non leggibile o modificata la parte con l’indirizzo del destinatario per ragioni di privacy.
E’ importante che sulla cartolina sia chiaro il nome del destinatario perché (salvo che tu sia contrario) sarà menzionato all’interno dell’opera.
Solo se ne hai voglia puoi inserire nella busta anche la penna che hai usato, se non è una penna di valore; e se desideri che venga a far parte dell’opera puoi inserire anche una foto tua e/o del destinatario.
L’opera potrà essere realizzata quando un buon numero di persone mi avrà inviato le cartoline.
Sto facendo, direttamente o indirettamente, questa richiesta a molte migliaia di persone nel mondo, sperando che diventino milioni. Sarebbe perciò di grande aiuto se contribuissi a far circolare questo testo presso le tue conoscenze. Per questo ti prego di diffonderlo a tutti i tuoi contatti, e chiedere a loro di fare altrettanto.
Il senso dell’opera (e della tua cartolina)
Non posso raccontare esattamente come l’installazione si presenterà allo spettatore, perché non ha senso raccontare un’opera d’arte prima che esista. Il suo cuore saranno le cartoline che riceverò.
Il suo significato rimanda alla possibilità di mantenere un legame a distanza senza l’uso di strumenti digitali, alla riscoperta della propria città come se si trattasse di un luogo nuovo, all’importanza di messaggi che vengono trasmessi mediante l’esercizio fisico della scrittura a mano. Più in generale al desiderio di vita interiore e sociale contrapposto alla minaccia del Covid19.
L’azione di chi spedisce la cartolina ha un grande valore simbolico perché per un certo periodo (ed è la prima volta per tutti noi) è stata quasi impossibile per via delle misure di contenimento. Costituisce dunque un messaggio di speranza.
Cosa accade dopo
Il progetto è di esporre l’installazione in mostra presso alcune sedi artistiche internazionali.
Chi mi invierà il suo indirizzo mail, dentro la busta oppure all’esterno sullo spazio del mittente, riceverà puntuali informazioni sullo sviluppo dell’opera e delle mostre, che peraltro saranno rese pubbliche tramite comunicati stampa e il mio blog.
Chi sono
Remo Bassetti. Scrittore, giornalista, blogger, organizzatore e performer culturale, professionista giuridico.
Chiunque desideri altre informazioni sul progetto “Cartoline dalle città vive” può entrare sul mio spazio web “wrog, laboratorio politico e zona freestyle” all’indirizzo www.remobassetti.it e scrivermi da “contatti”.