La poesia migliore è quasi sempre un canto dell’assenza: l’assenza è ovunque, nel tema, nel timbro, nel canone (perché l’Essere invece del Non-Essere? Quel che la rende varia è la versatilità dell’assenza (è stato, non è accaduto, è convitato di pietra). La poesia della presenza, di solito è più semplice e semplicistica, oppure è una struttura complessa che cela l’assenza, o è poesia “sperimentale” (perché non dell’assenza).
Post correlati
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Scrivi un commento