Il giudice penale ha l’obbligo di stabilire se una difesa sia legittima oppure eccessiva. La responsabilità morale, invece, è quasi sempre impossibile da stabilire per chi non c’era: tutto accade, in una frazione di secondo, a una persona spaventata che non conosce le intenzioni e il livello di aggressività degli invasori. Quel che più mi ha fatto impressione, in quest’ultimo episodio nel lodigiano,è stato il commento di un assessore: “Nessuna pietà per il morto”.Ora, quando una persona è dalla parte giusta, o comunque dalla nostra, non gli si esprime pietà: gli si esprime affetto, sostegno, solidarietà, comprensione. La pietà, per definizione, riguarda chi finisce male trovandosi nel torto, o almeno in conflitto. La pietà la chiede il nemico, e al nemico la si chiede, anche in guerra. E la pietà la concedono all’assassino quelli che hanno da piangere un morto, per provare a tessere ancora quel filo comune dell’umanità, che è stato spezzato. Che il ristoratore di Lodi sia responsabile o meno, non c’è dubbio che esista una sproporzione tra cercare di rubare in un negozio ( l’unico intento di cui possiamo essere certi) ed essere ammazzati. Scioccamente quell’assessore, e i politici che hanno detto la stessa cosa in una forma meno bestiale, pensano che negare pietà all’uno sia una condizione per assolvere l’altro. Quando la pietà sarà stata spazzata via dal mondo, tutti dovremo armarci per difenderci da aggressori, probabilmente più temprati di noi nel mettere la pietà da parte e più lesti e determinati nel premere il grilletto. Per inciso poi: a destra una volta si rivendicava l’ordine nel segno dello stato. Ci fu persino chi invitò i cittadini a dormire con le porte aperte. “Armatevi e arrangiatevi” potrebbe dirlo un anarchico.
Post correlati
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Scrivi un commento