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Il trailer del capitolo
Musica consigliata per la lettura del ventesimo capitolo: Quinta sinfonia secondo movimento (Mahler)
Lo stupore e il soffocamento avevano disegnato sui tratti di ogni volto tante piccole orrifiche smorfie che non avrebbero sfigurato in un quadro di Bosch. Un giovane medico in camice aveva mantenuto una distinzione classista e giaceva isolato nel corridoio che precedeva la sala operatoria, con una cartella clinica ancora stretta nella mano destra, sulla quale si era evidentemente riservato sino alla fine di valutare i dati prognostici. Il suo volto era rimasto dignitoso ma aggrottato.
“No, adesso chiamiamo subito la polizia. La cosa più urgente è portare Lilith in ospedale…”.
“O anche al camposanto” replicò una voce metallica appena dentro l’ingresso della sala, dove erano apparsi due uomini con sulla bocca una maschera antigas e in mano ciascuno una pistola.
“Hai ammazzato decine di persone innocenti oggi. In un minuto. Se ci fosse stata tutta la terra qui avresti sterminato tutta la terra” disse avanzando verso i due.
Si impossessò dell’arma, si tirò in piedi e la puntò verso Roberto che era quasi esanime. Il bandito era tornato nuovamente padrone della situazione. Abbassò la pistola e sferrò due calci a Roberto, il primo sulla pancia e il secondo sulla ferita della gamba sinistra. Lo prese per un braccio con la mano morsa, cui la furia aveva restituito la piena funzionalità, lo trascinò per qualche metro, lo sollevò strattonando il braccio con violenza e Roberto riuscì quasi a visualizzare mentalmente la lussazione della spalla. Poi lo scaraventò in avanti.
“Noi non ci ammazzi, vero?”
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