(mia traduzione)
Spazzato via
Quando diciamo
mi manchi
vogliamo intendere
essere pieni
di spavento. La notte
andare da soli
a letto è come stendersi
dentro un’onda. Totale
assenza di luce.
Spazzato via fino
a sparire.
Cambiamento
Pensavi che invecchiando
non sarebbe cambiato troppo
giusto più lento camminando
il passo un poco zoppo.
Ma lo sapevi, oppure eri un fesso,
è il cambiamento che sopravvive
questa notte non sarà la stessa
della prossima, neanche nel dormire.
Poesia di Auburn
Stavo leggendo stamattina un libro
di Milan Kundera, dice: “Nell’algebra
dell’amore un figlio è il simbolo della magica
somma di due esseri”. E ora la nostra bambina
ha trentanove anni: soffre
di un cancro che hanno detto incurabile
e ne morirà. Sei stata sposata
trent’anni a un altro uomo, e io
ho sposato altre tre donne
e convissuto con sei-
una disgrazia, ma è così, fatta
e finita. Siamo vecchi. Tu hai
sessantanove anni e io settanta. Sarebbe
follia sentimentale dire che io vedo in te,
o tu in me, i lineamenti della nostra
amorosa gioventù. Eppure è vero. La tua voce
soprattutto mi trasporta indietro. Siamo qui
perché nostra figlia, concepita a Chicago,
in una bella notte di aprile tanto tempo fa,
è mortalmente vulnerabile. Ci incontriamo nello strazio,
in una muta disperazione. Ci incontriamo dopo anni
di separazione e di affettuosa
indifferenza. Ma è vero, vero, questa bambina
che è una donna matura, sofferente,
con figli propri, è ancora un simbolo
di quella magica somma che fummo, e in questa
infelicità, senza parole o tocco o nascosto
sguardo, io mi stringo a te, e so
di essere accolto senza parola o tocco o nascosto
sguardo. Questa, così tardi, è la crisi delle nostre vite.
Il soffice tempo dell’anno
Finalmente, finalmente la notte
si stende sotto la collina
e la città affollata in cielo
diventa visibile. Quale
affaccendarsi e confusione
e attività li sopra! Posso
vedere il ratto di Elena
e udire il mio primo vagito
quando nacqui, per entrambe
le cose provare profondamente
rammarico. Da qualche parte vicino
nel frattempo un paleolitico
implacabile uccello
confida il suo commento.
Hayden Carruth (1921-2008) è stato secondo alcuni lo Shelley della poesia americana. Questi versi sono tratti da “Scrambled Eggs & Whiskey” (1996).
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