Recensione del film “Il male non esiste”
Per fare onore a questa settimana in cui le sale accolgono diverse fra le pellicole che si sono contese gli Oscar, mi sento obbligato ad accendere i riflettori sul miglior film in circolazione: che però non c’entra nulla con gli Oscar. Si tratta de Il male non esiste, uscito in Italia a marzo ma vincitore nel 2020 dell’Orso d’Oro a Berlino, (altro…)
Invasioni, pensieri unici e ordini mondiali: alcune domande
Impazza la moda di sostenere il contrario di quello che appare
Avrei alcune domande. Senza un destinatario preciso, e quindi senza nomi. A qualche intellettuale come si usa dire “fuori dal coro”, a un po’ di invasati sui social, a chi capita per strada.
Finalmente qualcuno tira in ballo la complessità. Il mio dubbio è: (altro…)
Altro che smart working. Estratto da “Viaggio al termine della notte” di Louis-Ferdinand Céline
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
“Non vi serviranno a nulla i vostri studi qui, ragazzo mio! Voi non siete venuto qui per pensare, ma per fare i gesti che vi si comanderà di eseguire… Non abbiamo bisogno di immaginativi nell’officina. L’è di scimpanzè che abbiamo bisogno… Un consiglio ancora. Non parlate mai più della vostra intelligenza! Ci saranno altri che penseranno per voi! Tenetevelo per detto.”
Aveva ragione d’avvertirmi. Era meglio che sapessi come regolarmi sulle abitudini della casa. Di stupidaggini, n’avevo già abbastanza al mio attivo e per dieci anni almeno. Ci tenevo a passare ormai per un essere insignificante. Una volta rivestiti, fummo divisi in file che si strascicavano, per gruppi esistenti inviati di rinforzo verso quei luoghi da cui arrivava il fracasso enorme dei meccanismi. Tutto tremava nell’immenso edificio e anche noi, dai piedi all’orecchie posseduti da quel tremore, le scosse venivano dai vetri e dal pavimento e dalla ferraglia, vibrate dall’alto in basso. Si diventava macchine per forza e con tutta la propria carne ancor tremante in quel rumore di rabbia enorme che prendeva il didentro e il giro della testa e più in basso agitava le trippe e risaliva agli occhi in leggeri colpi precipitati, infiniti, continui. A misura che s’avanzava, perdevamo dei compagni. Si faceva loro un sorrisetto lasciandoli come se tutto quel che succedeva fosse pura cortesia. Non si poteva più né parlare né sentire. Ne rimanevano ogni volta tre o quattro intorno a una macchina.
Si resiste lo stesso, s’ha difficoltà a disgustarsi della propria sostanza, si vorrebbe poter arrestare tutto per poter riflettere e sentire in sé il cuore battere facilmente, ma ormai non è più possibile. Non può più finire. È come una catastrofe quell’infinita scatola d’acciaio e noi si gira dentro con le macchine e con la terra. Tutti insieme! E le mille rotelle e i piloni che non cascan mai e con essi dei rumori che vi schiacciano gli uni contro gli altri e certo così violenti che scatenano intorno a sé come delle specie di silenzi, che vi fanno un po’ di bene.
La collezione di dischi del Wrog/9: “Solo Masterpieces” di Art Tatum
Brevi video-consigli per formarsi una discoteca non convenzionale
#Twitolodelgiorno: #PAESE CHE INVADI #SANZIONI CHE TROVI
Continuano ad aumentare le sanzioni di #USA ed #Europa contro la #Russia
— RemoBassetti Twitoli (@BassettiRemo) March 18, 2022
Recensione del libro “Verso il paradiso” di Hanya Yanagihara
Ma sarà poi vero che Hanya Yanagihara, nonostante diriga il magazine culturale del New York Times, (altro…)
Var pensiero
Come il VAR sta guastando il calcio e cosa ci dice che non riguarda strettamente il calcio
“Sai caro, il bacio di prima mi era sembrato sincero e appassionato, però rivedendolo al VAR …”. (altro…)
Graciela Iturbide, nostra signora delle foto
Ufficio Visti
Se vi piace usare l’argomento (che devo dire comincia a essere chiaramente obsoleto): “Ah! Nell’arte lo spazio maggiore sempre ai maschi occidentali! (altro…)
Paese che invadi, sanzioni che trovi
Etica, efficacia e contraccolpi delle sanzioni
Oltre che dalla resistenza ucraina Putin pare spiazzato anche dalle sanzioni economiche: o più precisamente, l’inattesa resistenza ucraina ha reso “l’operazione militare speciale” sufficientemente cruenta, odiosa e lunga da offrire agli stati occidentali la determinazione e il tempo per adottarle. Si tratta di un “atto di guerra”, come dice Putin? (altro…)
Certo che se è dovuto andare in uno stadio a raccogliere applausi, Putin, significa che la guerra sta andando veramente male. E forse anche il consenso interno è più fragile di quel che sembra. (altro…)
Recensione del film “Belfast”
Sulla scia di colleghi registi come Cuaron e Sorrentino, Kevin Branagh gira un film autobiografico sulla sua infanzia e il luogo natale: nel suo caso, Belfast, della quale tanti hanno dimenticato la sanguinosa guerra civile tra Unionisti Protestanti e Cattolici che l’attraversò. (altro…)
Vivian Maier
Ufficio Visti
Probabilmente fu l’inventrice del selfie. Nei suoi “autoritratti” fotografici appare riflessa o mescolata con la strada che fotografava: (altro…)
I robot? Sono povere bestie
L’intelligenza artificiale e l’utilizzo degli animali da parte dell’uomo
E se invece di considerare i robot delle repliche, pur parziali, (altro…)
Brevi considerazioni sulla guerra
Non c’è altra specie cui sia noto il fenomeno della guerra, salvo due eccezioni nel mondo degli insetti: le termiti e soprattutto le formiche. Queste ultime, in particolare, sono gli unici animali, fuori dall’uomo, che conoscono la proprietà, possiedono riserve e beni, hanno dimore stabili e lavorano secondo gli ordini che ricevono in modo disciplinato. Secondo Gaston Bouthoul, cui si deve uno dei più completi saggi sulla natura e le ragioni della guerra (altro…)
Recensione del libro “Il digiunatore” Enzo Fileno Carabba
Incendiato dall’ambizione di realizzare qualcosa di ammirevole, segnato nell’infanzia dalla povertà fulminante del dissesto paterno e dai transiti di incredibili artisti circensi (altro…)
L’Università della Bicocca prima blocca un corso di Paolo Nori su Dostoevskj, per ragioni di opportunità, e poi lo condiziona all’inserimento nelle lezioni di autori ucraini, e giustamente Nori si ritira. (altro…)
Recensione del film “I cieli di Alice”
Era cominciata così bene e invece…questo potrebbe essere il rimpianto della protagonista ma, per come la vedo io, anche dello spettatore. Alice è una ragazza svizzera che negli anni settanta arriva a Beirut (erano gli anni in cui il Libano era chiamato la Svizzera del Medio Oriente) e incontra Joseph, (altro…)