I vicini di casa, dal prezzemolo alle delazioni
Non sarà comparabile a quel che accadeva in Germania Est, ma la paura che il compagno di pianerottolo spifferi all’autorità che in casa si fa bisboccia ad onta del lockdown (o anche che se lo inventi, come pare sia capitato) (altro…)
Qualunque cosa si pensi delle misure restrittive di contenimento, è indiscutibile che imporle poche ore prima della riapertura, come è stato per gli impianti di sci, è al minimo una totale mancanza di rispetto. Può darsi che non fosse assente un calcolo politico del ministro, (altro…)
Alexis de Tocqueville, La democrazia in America
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
Confesso che è molto difficile indicare la maniera di svegliare un popolo che dorme per dargli le passioni e la cultura che non ha; persuadere gli uomini che essi devono occuparsi dei loro affari è, se non m’inganno, un’impresa assai ardua. È spesso meno difficile interessarli ai particolari di etichetta di una corte che non alla riparazione della casa comune.
Ma io penso anche che, quando l’amministrazione centrale pretende sostituire completamente il concorso libero dei primi interessati, si sbagli o voglia ingannarvi.
Un potere centrale, per quanto lo si possa immaginare civile e sapiente, non può abbracciare da solo tutti i particolari della vita di un gran popolo; non lo può perché un simile lavoro eccede le forze umane. Quando vuol creare e far funzionare, con le sue sole cure, tanti elementi disparati o si contenta di un risultato molto incompleto, o si esaurisce in inutili sforzi.
(…)
L’accentramento riesce senza fatica a imprimere un’andatura regolare agli affari correnti; a regolare sapientemente i particolari della polizia sociale; a reprimere i leggeri disordini e i piccoli delitti; a mantenere una società in uno statu quo che non è propriamente né decadenza, né progresso; a intrattenere nel corpo sociale una sorta di sonnolenza amministrativa che i governanti sono abituati a chiamare buon ordine e tranquillità pubblica.
In una parola esso eccede nell’impedire, non nel fare. Quando si tratta di muovere rapidamente la società o di imprimerle un cammino più rapido, la sua forza l’abbandona. Per poco che le sue misure abbiano bisogno del soccorso degli individui, si resta sorpresi allora della debolezza di questa immensa macchina che d’un colpo si trova ridotta all’impotenza. Avviene talvolta allora che l’accentramento tenti, in mancanza di meglio, di chiamare i cittadini in aiuto; ma ecco cosa dice loro: “Voi agirete come io vorrò. Voi vi incaricherete di questi particolari senza aspirare a dirigere l’insieme; lavorerete nelle tenebre e giudicherete più tardi la mia opera dai suoi risultati”. Ma non a questo modo si ottiene il concorso della volontà umana, la quale ha bisogno di essere libera nei suoi movimenti e responsabile delle sue azioni. L’uomo è così fatto, che preferisce restare immobile piuttosto che camminare senza indipendenza verso una meta che egli non conosce.
Estratto da Alexis de Tocqueville, La democrazia in America
Trump, Twitter, eccetera: sulla libertà di espressione in rete e sul suo controllo
Il dibattito sulla libertà di espressione sui social ha ricevuto dalla cancellazione dell’account Twitter di Trump un’improvvisa accelerazione, ma non ancora un’impostazione adeguata. (altro…)
Lista parziale degli offesi di questi giorni
Che profilo alto questo governo, eh? posta sul suo profilo Facebook Matteo Renzi e si guadagna 52.093 commenti. Uno su sedici, in media, è positivo. Naviga in mezzo a “devi passare un guaio nero”, “t’anna accirere”, “il livello di questo governo è alto quanto la tua capacità morale”, “mancava la tua minchiata quotidiana”, “ma i tuoi genitori hanno anche figli normali?”. Sotto un post in cui Salvini piazza la foto della sua figlia di otto anni che va a scuola, un utente commenta che nessuna propaganda era arrivata a tanto, usare i figli, la loro innocenza, per migliorare l’immagine politica. “Uccellaccio negativo. Le auguro di non avere figli” gli risponde (altro…)
Recensione del film “Notizie dal mondo”
I problemi li conosciamo tutti: ignoranza, inadeguatezza dell’informazione, violenza, odio etnico, un paese diviso, difficoltà di risalire alle radici. È l’America di oggi? In questo caso è l’America del 1870, appena uscita dalla Guerra Civile. Sempre la stessa storia, come accade a chi dimentica la Storia. E lo scopo edificante di questa narrazione è suggerire il ricongiungimento delle epoche e dei loro fardelli giocando con la metafora, ma lasciando poi che essa si esprima attraverso la schiettezza del racconto di frontiera. (altro…)
Recensione del film “Vaccino”
Chi l’aveva prevista prima la pandemia? L’editoria e gli schermi sono sguinzagliati sulle tracce di opere che si possano indicare come profetiche dei nostri giorni di oggi (ad esempio, si attende ormai con ansia la trascrizione televisiva del romanzo di Stephen King, L’ombra dello scorpione datato 1978, la cui trama si snodava intorno a un’epidemia falcidiante). (altro…)
#Twitolodelgiorno: #GAMESTOP O #GAME OVER?
Il #clamoroso caso di GameStop rinnova il #dibattito sulla riforma della #Borsa
— RemoBassetti Twitoli (@BassettiRemo) February 5, 2021
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante. Quando manca questo senso – prigione, malattia, abitudine, stupidità – si vorrebbe morire.
È per questo che quando una situazione dolorosa si ripropone identica – appaia identica – nulla ne vince l’orrore.
Il principio suddetto non è poi da viveur. Perché c’è più abitudine nell’esperienza ad ogni costo (cfr. il brutto “viaggiare ad ogni costo”), che nella normale rotaia accettata doverosamente e vissuta con trasporto e intelligenza. Sono convinto che c’è più abitudine nelle avventure che in un buon matrimonio. Perché il proprio dell’avventura è di serbare una riserva mentale di difesa; per cui non esistono buone avventure. È buona quella avventura a cui ci si abbandona: il matrimonio insomma, magari di quelli fatti in cielo.
Chi non sente il perenne ricominciare che vivifica un’esistenza normale e coniugata, è in fondo uno sciocco che, quantunque dica, non sente nemmeno un vero ricominciare in ogni avventura.
Brano da “Il mestiere di vivere” di Cesare Pavese
Recensione del libro “Questa vita” di Martin Hagglund
“Nella vita che conduco, non vado in cerca dell’impossibile compimento della persona che sono quanto piuttosto della fragile coerenza della persona che sto provando a essere”. (altro…)
Essere responsabili a causa di altri
Possiamo essere puniti per un fatto che hanno commesso altri, oppure impediti a esercitare un diritto perché c’è il rischio che altri abusino? (altro…)
Pochi sono ormai in grado di affrontare la sfida della complessità. Ad esempio, il complesso di Edipo oggi così suonerebbe: “Cinque errori da evitare se vuoi liberarti di tuo padre”. (altro…)
Ineguaglianza e immunità
Quale bene in commercio mettereste al primo posto nella classifica dei generi di prima necessità? Il pane? Sbagliato. L’ossigeno. Le cronache raccontano dei cittadini che nella città brasiliana di Manaus alcune persone si aggirano con una bombola d’ossigeno sulle spalle, costata 70 dollari, per fornire alla madre altre quattro ore di vita in più. (altro…)
Il minimalismo? Lo ha inventato Sancho Panza
“Io ti garantisco che tu hai raccontato il più originale racconto, novella o storia che dir si voglia, che mai sia stato pensato al mondo”. Cosa ha fatto Sancho Panza (altro…)
Sette dischi da portare nel 2021
Da un certo punto del 2020, è apparso evidente, specialmente ma non solo per la musica mainstream, che le uscite erano differite in attesa di tempi migliori, ed è diventato più complicato trovare dischi significativi. Quasi impossibile, ad esempio, per il rock, nel secondo semestre. Quanto al rap, uno degli ultimi fuochi d’artificio (rimasto poi il miglior disco dell’anno nel genere) risale a maggio, (altro…)
I sediziosi del Campidoglio, identificati più agevolmente grazie ai selfie, mostrano in modo plateale come sia cambiato il peccato, cui un tempo seguiva la sofferenza della confessione, ma che il narcisismo attuale del suo compimento (altro…)
Misure per la pandemia, resistenza civica e difesa della cultura
Mi piacerebbe fare una domanda semplice e precisa a uno qualsiasi dei decisori che nel mondo stanno affrontando in modo più o meno uniforme (salvo un pugno di criminali negazionisti) la pandemia.
La domanda è: ma se tra cinque anni fossimo ancora nelle stesse condizioni, secondo te dovremo continuare a vivere secondo gli stessi limiti e restrizioni? (altro…)
Il miglior romanzo del 2020
Ci sono quattro fili narrativi che corrono paralleli nel romanzo della scrittrice messicana Guadalupe Nettel, riguardano tutti la maternità, e tutti assumono un senso privilegiato per la posizione di pensiero che l’io narrante di Laura esprime nelle prime pagine: (altro…)