Archivio cronologico

Home>Archivio cronologico
Archivio cronologico2020-09-11T15:17:17+01:00

Silenzio e psicoanalisi

26 Settembre 2019|Storia e pratica del silenzio|

“Storia e pratica del silenzio” estratto dal paragrafo “Il silenzio dell’analista”

All’inizio della terapia e della singola seduta il silenzio è, in effetti, un ritrarsi per dare spazio al paziente. Ma è ormai opinione comune che quel silenzio debba da subito essere intriso di consonanza ed empatia, corrispondente al “terzo orecchio” che Theodor Reik esortava a mettere a disposizione del paziente. (altro…)

Indice del libro Storia e pratica del silenzio

25 Settembre 2019|Storia e pratica del silenzio|

INTRODUZIONE

IL SILENZIO DELLE ORIGINI

IL SILENZIO DI DIO

Il silenzio nella Bibbia

Lo scandalo del silenzio

Il silenzio dei monasteri

IL SILENZIO DEL BUDDHISMO

La curiosità del morente

Il mondo sotto Vuoto

Il silenzio e lo Zen

Quel che il koan non dice

SILENZI ANTICHI E MODERNI

Grecia, la parola onnipotente

La lettura silenziosa

I silenzi della civilizzazione

L’arte di tacere

SILENZIO E SORDITA’

Mani punite

Segni nello spazio

Contro la parola orale

Beethoven

SILENZIO E PSICOANALISI

Il silenzio del paziente

Il silenzio dell’analista

Il silenzio della relazione analitica

Silenzi lacaniani

L’inconscio affettivo

LE ASIMMETRIE DEL SILENZIO: L’AMORE, LE ISTITUZIONI

Amare è un po’ tacere

La diseguaglianza dei silenzi e delle parole

Il diritto di non rispondere

LA VIOLENZA DEL SILENZIO: IL  CARCERE, I LAGER, L’OMERTA’

Il silenzio come pena

L’Indicibile

La zona grigia

LE METAFORE DEL SILENZIO: FILOSOFIA, POESIA, ARTE

Su ciò di cui non si può parlare

Lo spazio bianco

Silenzi da vedere

IL COLLASSO DEL SILENZIO: IL WEB, LA POLITICA

Connessi: l’invenzione dell’assenza

Perché i politici non stanno più zitti

IL SILENZIO STAMPA

Terroristi o inserzionisti?

Verso il silenzio-Rete

IL SILENZIO E LA MUSICA

Il finto silenzio di John Cage

Mute armonie

IL SILENZIO E IL CINEMA

Due film

La sonorità tridimensionale

IL SILENZIO PERDUTO E IL SILENZIO CERCATO

Il rumore come simbolo del moderno

Il silenzio e il cervello

Il silenzio della natura e il silenzio interiore

GRAMMATICA DEL SILENZIO

Il silenzio tecnico

Detto e non detto

A quel cane manca solo il silenzio

Il silenzio come atto linguistico

Modi per fare silenzio

Silenzio chiama emozione

Tipi di silenzio nella comunicazione

SULL’USO PRATICO DEL BUON SILENZIO. DIECI BREVI TESI

Quarta di copertina “Storia e pratica del silenzio”

25 Settembre 2019|Storia e pratica del silenzio|

Una storia del silenzio probabilmente non si può urlare (non sarebbe coerente), ma si può forse leggere, con quell’attitudine meditativa e piacevolmente ovattata che si trova anche sulla copertina di questo volume. Questo inno alla fuga dai rumori del mondo, nell’immersione senza suoni di una buona lettura, non è tuttavia una pratica così antica, dal momento che almeno fino al Duecento la maggior parte dei libri veniva letta a voce alta. Ma il silenzio non è solo un’attitudine personale verso la quale siamo più o meno portati. Ci sono molte forme di silenzio sociale, parecchie delle quali hanno regole stabilite, e ci sono silenzi carichi di significati, altri che non vogliono dire nulla o sono ambigui e altri ancora le cui conseguenze possono essere molto gravi. E in questo universo dei tanti silenzi che Remo Bassetti ci accompagna, additandoci forme di non-parola e di non-suono che si rivelano ricche di senso come mai avremmo sospettato. Nelle sue pagine, Storia e pratica del silenzio non tralascia nulla, dal silenzio del Big Bang alla biblica «voce di silenzio sottile», dal fecondo campo del silenzio orientale alle diverse attitudini con cui antichi e moderni hanno taciuto. Troveremo però anche i silenzi forzati, come quello della sordità o quello del lettino dello psicoanalista, i molti silenzi d’amore e l’omertà violenta del malvivente, fino a toccare il denso, indicibile silenzio assoluto del Lager. Con questo taciturno bagaglio storico, si affrontano poi la modernità, il silenzio del web, della politica, della stampa, del cinema e dell’arte, per tentare infine un’operazione che probabilmente è unica nel suo genere: la costruzione di una Grammatica del silenzio. Si conclude con l’elaborazione pratica di dieci tesi originali sul buon silenzio, dalle quali ciascuno, posato il libro, potrà trarre conclusioni o iniziare percorsi, ma certamente rivaluterà il reietto mondo privo di onde acustiche, così poco sondato prima d’ora.

Tra 100 anni qualcuno si offenderà per i vostri murales

20 Settembre 2019|Uncategorized|

L’incredibile vicenda di censura generazionale a san Francisco e il trigger warning

Questa è una storiella, ahimè vera, che in Italia non mi risulta sia circolata.

A San Francisco è in corso una vibrante discussione sul destino di un dipinto murale di 150 metri coincidenti con il muro di  un liceo. Sta lì dal 1936, commissionato in occasione del New Deal in omaggio a George Washington. Mostra il padre fondatore circondato da schiavi di colore e da alcuni cadaveri, fra i quali quelli di un “nativo”. (altro…)

La Biennale 2019 si impegna (e si sente)

20 Settembre 2019|Ufficio visti|

Rispetto alla Biennale del 2017 l’avanzamento è palpabile, rispetto a quella del 2015 la differenza abissale: l’arte si è rituffata verso l’impegno sociale e la militanza ideologica (in senso nobile), senza nulla perdere in spontaneità ma anzi offrendole un punto d’appoggio. (altro…)

I silenzi in Anna Karenina

20 Settembre 2019|Sulla scrittura|

I romanzi, aprendo alla nostra conoscenza la mente dei personaggi – o almeno di uno di loro – ci conducono per mano in un’esperienza che nella vita reale ci è preclusa per una mente che non sia la nostra: nei romanzi non solo apprendiamo in che modo i pensieri si trasformino in azione ma anche quali tra essi si tramutino in parole. Infatti il lettore viene a sapere quale pensiero sia mutato nella volontaria (o involontaria) distorsione di una parola che non lo riflette esattamente; e a maggior ragione quale pensiero sia rimasto confinato nella testa del personaggio, senza che questi abbia ritenuto necessario od opportuno farlo vivere – quanto meno non immediatamente – nell’interazione verbale. (altro…)

Il conte ex-dimezzato, i selfie di Salvini, Di Maio e l’uno che non vale l’altro: i linguaggi della crisi di governo.

6 Settembre 2019|Limite di velocità|

A un certo punto dell’estate, Matteo Salvini ha chiesto agli italiani di dargli “pieni poteri”. Il leader della Lega si è messo in una condizione non dissimile da quella degli integralisti islamici che in Algeria annunciarono che avrebbero abolito la democrazia in caso di elezioni, e che non senza ragione furono messi fuori legge subito dopo la vittoria elettorale. (altro…)

Critica non pregiudiziale della piattaforma Rousseau

6 Settembre 2019|Il futuro della democrazia|

Mettiamo che nella votazione pro o contro il governo Conte bis abbia votato 70.000 volte Casaleggio. E che abbia votato in modo divergente (e soprattutto in prevalenza a favore del governo) solo per non farsi scoprire. Questo significa che la piattaforma funziona male, come funzionano male i seggi elettorali nello Zimbabwe. Non che siano un errore di principio, né la piattaforma Rousseau né le elezioni nello Zimbabwe. Ma mentre per le seconde il problema è pubblico, e mette in pericolo l’espressione democratica del voto, (altro…)

Torna in cima