Silenzio e psicoanalisi
“Storia e pratica del silenzio” estratto dal paragrafo “Il silenzio dell’analista”
Indice del libro Storia e pratica del silenzio
INTRODUZIONE
IL SILENZIO DELLE ORIGINI
IL SILENZIO DI DIO
Il silenzio nella Bibbia
Lo scandalo del silenzio
Il silenzio dei monasteri
IL SILENZIO DEL BUDDHISMO
La curiosità del morente
Il mondo sotto Vuoto
Il silenzio e lo Zen
Quel che il koan non dice
SILENZI ANTICHI E MODERNI
Grecia, la parola onnipotente
La lettura silenziosa
I silenzi della civilizzazione
L’arte di tacere
SILENZIO E SORDITA’
Mani punite
Segni nello spazio
Contro la parola orale
Beethoven
SILENZIO E PSICOANALISI
Il silenzio del paziente
Il silenzio dell’analista
Il silenzio della relazione analitica
Silenzi lacaniani
L’inconscio affettivo
LE ASIMMETRIE DEL SILENZIO: L’AMORE, LE ISTITUZIONI
Amare è un po’ tacere
La diseguaglianza dei silenzi e delle parole
Il diritto di non rispondere
LA VIOLENZA DEL SILENZIO: IL CARCERE, I LAGER, L’OMERTA’
Il silenzio come pena
L’Indicibile
La zona grigia
LE METAFORE DEL SILENZIO: FILOSOFIA, POESIA, ARTE
Su ciò di cui non si può parlare
Lo spazio bianco
Silenzi da vedere
IL COLLASSO DEL SILENZIO: IL WEB, LA POLITICA
Connessi: l’invenzione dell’assenza
Perché i politici non stanno più zitti
IL SILENZIO STAMPA
Terroristi o inserzionisti?
Verso il silenzio-Rete
IL SILENZIO E LA MUSICA
Il finto silenzio di John Cage
Mute armonie
IL SILENZIO E IL CINEMA
Due film
La sonorità tridimensionale
IL SILENZIO PERDUTO E IL SILENZIO CERCATO
Il rumore come simbolo del moderno
Il silenzio e il cervello
Il silenzio della natura e il silenzio interiore
GRAMMATICA DEL SILENZIO
Il silenzio tecnico
Detto e non detto
A quel cane manca solo il silenzio
Il silenzio come atto linguistico
Modi per fare silenzio
Silenzio chiama emozione
Tipi di silenzio nella comunicazione
SULL’USO PRATICO DEL BUON SILENZIO. DIECI BREVI TESI
Quarta di copertina “Storia e pratica del silenzio”
Una storia del silenzio probabilmente non si può urlare (non sarebbe coerente), ma si può forse leggere, con quell’attitudine meditativa e piacevolmente ovattata che si trova anche sulla copertina di questo volume. Questo inno alla fuga dai rumori del mondo, nell’immersione senza suoni di una buona lettura, non è tuttavia una pratica così antica, dal momento che almeno fino al Duecento la maggior parte dei libri veniva letta a voce alta. Ma il silenzio non è solo un’attitudine personale verso la quale siamo più o meno portati. Ci sono molte forme di silenzio sociale, parecchie delle quali hanno regole stabilite, e ci sono silenzi carichi di significati, altri che non vogliono dire nulla o sono ambigui e altri ancora le cui conseguenze possono essere molto gravi. E in questo universo dei tanti silenzi che Remo Bassetti ci accompagna, additandoci forme di non-parola e di non-suono che si rivelano ricche di senso come mai avremmo sospettato. Nelle sue pagine, Storia e pratica del silenzio non tralascia nulla, dal silenzio del Big Bang alla biblica «voce di silenzio sottile», dal fecondo campo del silenzio orientale alle diverse attitudini con cui antichi e moderni hanno taciuto. Troveremo però anche i silenzi forzati, come quello della sordità o quello del lettino dello psicoanalista, i molti silenzi d’amore e l’omertà violenta del malvivente, fino a toccare il denso, indicibile silenzio assoluto del Lager. Con questo taciturno bagaglio storico, si affrontano poi la modernità, il silenzio del web, della politica, della stampa, del cinema e dell’arte, per tentare infine un’operazione che probabilmente è unica nel suo genere: la costruzione di una Grammatica del silenzio. Si conclude con l’elaborazione pratica di dieci tesi originali sul buon silenzio, dalle quali ciascuno, posato il libro, potrà trarre conclusioni o iniziare percorsi, ma certamente rivaluterà il reietto mondo privo di onde acustiche, così poco sondato prima d’ora.
Stretti e contraddetti
Tra 100 anni qualcuno si offenderà per i vostri murales
L’incredibile vicenda di censura generazionale a san Francisco e il trigger warning
A San Francisco è in corso una vibrante discussione sul destino di un dipinto murale di 150 metri coincidenti con il muro di un liceo. Sta lì dal 1936, commissionato in occasione del New Deal in omaggio a George Washington. Mostra il padre fondatore circondato da schiavi di colore e da alcuni cadaveri, fra i quali quelli di un “nativo”. (altro…)
Per i politici vietato scusarsi o ammettere che hanno cambiato idea
La Biennale 2019 si impegna (e si sente)
I silenzi in Anna Karenina
Recensione del film “La mafia non è più quella di una volta”
Il simpatizzante di Viet Than Nguyen
I commenti sui social sono un buon motivo per punire un dipendente pubblico? L’insegnante, il giornalista e la libertà di pensiero.
Stretti e contraddetti
Esempi di cattivo giornalismo. Se un ragazzo accusato di stupro e’ il figlio di Grillo dovrei saperlo, al massimo, da una breve nota nel testo dell’articolo. Non dal titolo, tutti i giorni.