Battere il cinque in amore?
A proposito del numero dei linguaggi amorosi, e se si tratti o no di una cosa seria
Scopri quali sono i cinque linguaggi dell’amore! (altro…)
Kill Switch, quando lo stato spegne internet
La tecnologia digitale allarga a dismisura quel che una persona può fare ma ancor di più quel che lo stato in cui risiede gli può impedire. (altro…)
Recensione del film “Crimes of the future”
Tornerà pure sugli stessi temi, e anche sugli stessi titoli (Crimes of the future già si chiamava un suo film del 1970) ma quanto ancora ha da raccontare, inventare, mostrare l’ottantenne David Cronenberg! (altro…)
L’istruttoria dell’Unione Europea verso l’Ungheria si potrebbe immaginare svolta così. “Siete una democrazia?” “Sì, ma illiberale”, con il che Orban avrebbe solo replicato la sua nota affermazione del 2014. (altro…)
La rettitudine degli assassini di Ingo Schulze
Norbert Paulini è un appassionato bibliofilo, proprietario e animatore a Dresda di una ricercatissima libreria antiquaria (altro…)
In guerra. Estratto da “La montagna incantata” di Thomas Mann
Libri usati
O che si dovrebbero usare. Brevi passi da sottolineare, a volte da percorrere.
Devono passare, i tremila ragazzi febbricitanti, sono di rinforzo, con le loro baionette devono decidere le sorti dell’assalto alle trincee davanti e dietro la linea dei colli e ai villaggi in fiamme, appoggiare l’avanzata fino a un determinato punto, indicato nell’ordine che il loro comandante tiene in tasca. Sono tremila, affinché rimangano in duemila quando saranno presso i colli e villaggi; questo è il significato del loro numero. Essi sono un corpo predisposto, anche dopo gravi perdite, ad agire e vincere e a poter salutare la vittoria, ancora con urrà di migliaia di voci senza tener conto di quelli che si sono appartanti cadendo. Parecchi si sono già separati, sono caduti durante la marcia forzata, per la quale si sono dimostrati troppo giovani e fragili. Si fecero sempre più pallidi, barcollanti, vollero fare ancora uno sforzo ostinato, ma finirono col restare indietro. Si trascinarono ancora un tratto a fianco della colonna in marcia e poi scomparvero dove non era bello giacere. Era giunto il bosco straziato. Ma i giovani che sbucano in ordine sparso sono ancora numerosi; tremila possono reggere a un salasso e ciò nonostante rimangono un’unità formicolante. Già allargano la nostra zona molle battuta, la strada, la viottola di campagna, i campi limacciosi (…). essi avanzano a precipizio, come vien viene, con grida scomposte, coi piedi pesanti come in un sogno tormentoso, perché le zolle del campo si attaccano plumbee ai goffi stivali. Si buttano a terra all’urlo dei proiettili in arrivo, per poi rialzarsi e correre avanti, con esclamazioni di giovanile coraggio, perché non sono stati colpiti. Vengono colpiti, cadono agitano le braccia, con uno sparo in fronte, nel cuore, nelle viscere. Giacciono col viso nel fango, non si muovono più. Giacciono, la schiena sollevata dallo zaino, la nuca affondata nel terreno, e adunghiano l’aria. Ma il bosco ne manda degli altri, che si buttano a terra e saltano e muti o urlanti procedono incespicando tra i caduti.
Ao’, Belli ‘sti sonetti de William
Lontano dalle luci degli spettacoli metropolitani, c’è un’Italia piccola e periferica che pratica una tenace resistenza culturale, della cui esistenza e vitalità si può, ahimè, venire al corrente solo per caso. (altro…)
Annoiarsi, annoiare
Se proprio doveste scegliere tra un anno schifoso al lavoro o annoiarvi durante le vacanze, per cosa optereste? Peraltro, una delle ragioni che potrebbero rendere schifoso il tempo lavorativo è proprio essersi annoiati durante. (altro…)
La regola del bonsai di Carlo D’Amicis
Un bambino apprende di essere nipote per via materna di Hitler e si trascina per tutta la vita questo trauma. Molti narratori nostrani (altro…)
Recensione del film “I giovani amanti”
La scoperta di possedere ancora riserve pulsionali per vivere una grande passione nella terza età ha offerto al cinema un recente filone (o almeno filoncino) di un certo successo. (altro…)
Quando il mondo si ferma il linguaggio è verticale
Come si dice in inglese aumentare? E scendere? Se volete migliorare la vostra conoscenza della lingua britannica riguardo ai sinonimi di questi verbi, vi consiglio di leggere in questi tempi gli articoli di economia, ad esempio del Guardian, (altro…)
Perchè i becchini stanno diventando una moda letteraria
“Sarebbe più divertente guardare un becchino che scava una fossa in un cimitero piuttosto che due tizi che montano una commedia” ha detto Woody Allen. Sarà a causa di questo deficit estetico che per secoli i beccamorti sono stati messi pressoché al bando dalla letteratura? O la civiltà occidentale li ha espunti con la stessa meticolosità con cui ha trasferito la morte fuori dalla sfera domestica (noto insegnamento di Philip Ariès)? (altro…)
Una prima riforma del sistema politico potrebbe essere quelle di chiudere la porta dall’esterno. Quante varianti avremmo avuto nella storia della nostra Repubblica, (altro…)
L’aborto della democrazia e le sanzioni al Texas
Negli stessi giorni in cui la Corte Suprema pronunciava il verdetto che rende possibile agli stati americani pro-life di introdurre stringenti limiti all’aborto, una donna statunitense in vacanza a Malta si è trovata a vivere un’esperienza allucinante. Ricoverata a seguito dell’emorragia provocata da un aborto spontaneo, si vedeva rifiutare (altro…)
La ragazza della tipografia
La ragazza della tipografia
Ha la bottega in fondo al vicolo
Ha inchiostro, liquido sorriso,
ha un buon carattere, ha caratteri
di piombo, ha il torchio a stella,
le labbra incise dalla nostalgia.
La ragazza della tipografia
Non è bella, come si dice: è un tipo
È tipometrica, ha fragile appetito
Porta la riga, composta è la sua linea,
Il persono, lo schwa: linguaggio inclusivo o linguaggio esclusivo?
Il difficile equilibrio per demascolinizzare il linguaggio. Forse verrebbe meglio con la rotazione.
Il linguaggio è la casa dell’essere. Anche se aveva tutt’altro significato, mi piacerebbe che questa frase di Martin Heidegger fungesse da stella polare per orientarsi in quel che dovrebbe significare linguaggio inclusivo. (altro…)
La grande confusione sul pluralismo in tv
Il problema del pluralismo in tv, ovvero l’esigenza di offrire democraticamente spazio alle idee che si contrappongono nel campo dei discorsi pubblici, in Italia dal dopoguerra ad oggi è passato per tre fasi.
La prima è stata quella della parità, o quanto meno della proporzione rispetto al loro peso parlamentare, dei partiti politici sullo schermo della Rai: l’esigenza affiorava soprattutto per le trasmissioni più strettamente elettorali o nell’imminenza di un referendum (altro…)
Se invece dello smartphone il fazzoletto
Lo smartphone aspira a essere un oggetto totale, un oggetto-mondo, per l’incredibile quantità di funzioni che assomma: questo lo rende differente da tutti gli altri oggetti che l’hanno preceduto. Ma non del tutto unico. Il fazzoletto, per dire, (altro…)
Sylvie Fleury, Dietro la pista
Ufficio Visti
Non è la millesima mostra mondiale su Picasso e Dora Maar (piccolina e un po’ pretestuosa) la ragione principale per una visita alla rinnovata Pinacoteca Agnelli di Torino. Intanto, vale la pena di godersi il nuovo allestimento della Pista, (altro…)