Qui bisogna per forza cominciare dalla trama. A Napoli due bambini camorristi scippano per errore la mamma di un boss che, per la caduta, finisce in coma all’ospedale. (altro…)
Questo romanzo tratta di uno dei più bizzarri progetti letterari che possano essere concepiti: riscrivere con qualche modifica il libro di insuccesso pubblicato da un romanziere vicino di casa, (altro…)
Dai e dai deve confessarlo, anche se aspetta pagina 202. Tu sei arrivato fin lì e vorresti chiedergli: ma cosa ti sei messo in testa? Pensi di essere Proust? (altro…)
A un quarto di questo romanzo, scritto nel 1962, c’è il suo cuore, una scena di una potenza devastante, tra le più riuscite della letteratura afroamericana. (altro…)
Proviamo a rendere il mondo un po’ peggio di quel che è, e poi scaviamoci dentro per trovare quel tocco di poesia che compensa il peggioramento. (altro…)
“Ma chissà se Sigrid Nunez è libera per cena, una di queste sere!”. E’ difficile che a chi legge questo romanzo, premiato con il National Book Award, non venga il desiderio di trascorrere del tempo con una persona così intelligente, (altro…)
Una categoria stucchevole di romanzo è quella che mette in scena, magari nella forma dell’autofiction, lo scrittore di mezza età in crisi creativa. (altro…)
Un romanzo sull’intelligenza artificiale sullo sfondo della Brexit potrebbe apparire sin troppo furbamente intinto nell’attualità. Ma Ian McEwan sa sempre come sparigliare le carte e sposta il tema di oltre 35 anni indietro, in un immaginario 1982 nel quale la Gran Bretagna ha perso la guerra della Falkland e Turing non si è suicidato nel 1954 ma lavora attivamente nel mondo dell’intelligenza artificiale, e l’ha condotta a un livello assai superiore alla vita, al confronto grama, che menano gli algoritmi di oggi. (altro…)