In questo libro, dai primi passi nell’Ottocento fino alla fine degli anni Novanta, lo sport viene trattato come osservatorio privilegiato per la comprensione di fenomeni sociali e culturali e fotografia della vita nazionale.
La coppa del Duce
Come il fascismo si impadronì della nazionale di calcio
Italia ’90 affare mondiale
Campioni del mondo
Maradonapoli
I pionieri del calcio
L’antimodello nazionale. Pietro Mennea
Il modello sportivo italiano. Adriano Panatta
Gianni Brera e il linguaggio sportivo
Il giovane linguaggio sportivo bussava alla porta un po’ di tutti i settori per riceverne prestiti. Il gergo militare era il fornitore più significativo, ma non certo il solo. Molti, ad esempio, i termini mutuati dal cinema, dal teatro o genericamente dal mondo dello spettacolo: si pensi a regista, fromboliere, debutto o cartellone; e ancora di più le parole travasate da uno sport all’altro. (altro…)
Il sessantotto e la critica neomarxista dello sport
Quando i nuotatori italiani andavano a fondo
Chi l’avrebbe mai detto che saremmo diventati un paese con tanti campioni nel nuoto? Io no. Ecco un brano dal mio libro, del 1979, quando proprio sembravamo negati per quello sport.
Tra il 1969 e il 1974 la mediocre squadra azzurra si fece bella con un autentico fenomeno, Novella Calligaris, che fu anche la prima enfant prodige dello sport italiano, dato che cominciò a brillare sin dai quattordici anni. (altro…)
Bottecchia, una vittima del fascismo?
Nuvolari e Varzi, vite da romanzo
Disastri azzuri (oltre Ventura)
Attorno agli atleti: allenatori, dirigenti, arbitri
Sarebbe giusto autorizzare il doping? Quale lezione lo sport offre alla vita
Insomma la Russia e il ciclismo rimangono i malati incorreggibili della terribile pratica. Ma, per quanto siano aumentati e scientificamente progrediti i controlli, tutti sappiamo che il fenomeno è tuttora assai più esteso di quanto emerga. E così, in casi come questo, diventa d’obbligo domandarsi: ma visto che insistono, avranno mica ragione loro? Non sarà il caso di riconsiderare la questione del divieto? Qualche mese fa persino sulle colonne di Le Monde si poteva leggere la proposta di istituire competizioni fra atleti liberi di iniettarsi l’inverosimile, purchè con trasparenza e in tornei separati. (altro…)