Dalla democrazia di Atene a quella del web, un atto di accusa verso un regime politico che non riesce più a risollevarsi e mantenere le sue promesse. Una revisione radicale dei concetti di libertà, eguaglianza e giustizia, contro ogni ipocrisia, per salvare l’ideale della democrazia mediante una serie di soluzioni rivoluzionarie senza passare per la rivoluzione. Un tentativo di riconciliare i cittadini e gli stati (entrambi oggi assai lacunosi) nel segno di una nuova democrazia partecipativa responsabile.
Intervista audio
La chiave di quella che definirei democrazia partecipativa responsabile è portare in primo piano nel discorso politico i concetti di giustizia e responsabilità. Riusciremo a salvare quel bene prezioso che è la democrazia solo se ne faremo davvero un metodo per migliorare la vita delle persone, e anche il loro senso morale
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
Il percorso di una nuova democrazia va intrapreso, più che nel segno di un radicalismo rivoluzionario (che ha sempre spianato la strada solo a nuove oligarchie o celato il regolamento di conti tra quelle vecchie) nell’offrirsi reciproco sostegno i cittadini e le istituzioni, non solo per governare ma per riapprendere i ruoli che hanno dimenticato
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
La democrazia è diventata un brand. Il suo nome evoca nelle persone sfrenate pulsioni simboliche e immaginarie che, nella tradizione dei brand più efficaci, non hanno alcuna relazione con la materialità originaria del nome e dello stesso oggetto.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
L’unica separazione del potere fin qui compiutamente realizzata è quella dal popolo. La massa ha barattato la libertà privata con l’esautorazione dall’autogoverno e questo, accompagnato dalla subordinazione della politica all’economia, ha determinato uno scadimento della vita civile
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
Se un difetto ha avuto la descrizione della democrazia come un regime che distribuisce diritti è l’occultamento di tutto ciò che concerne il dovere.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
Nel suo insieme la rigenerazione della democrazia dovrebbe consistere nel passaggio dalla democrazia degli interessi e dei beni alla democrazia delle persone e della giustizia.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
Per descrivere l’evoluzione della politica nei paesi occidentali, individuandone giustamente il perno nel partito piuttosto che nel parlamento, Weber scrisse un libro che si chiama La politica come professione ma che ben avrebbe potuto intitolare L’elettorato passivo come hobby.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
I social network come Twitter e Facebook dovrebbero abbandonare il sogno adolescenziale di condurre campagne militari ed essere impiegati per quella effettiva capacità di coordinamento e comunicazione capillare e tempestiva che posseggono, che ne fa in potenza dei superbi agenti amministrativi. Potrebbero condurre la nostra società verso una wiki-amministrazione.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
Continua ad operare la più salda fra le distinzioni tra la destra e la sinistra: la sfida tra la natura e il progetto. La destra si è storicamente schierata a favore della prima: le tradizioni, le ineguaglianze determinate dalla natura, l’ordine gerarchico che ne è il prodotto, il mythos, le radici, la stabilità. A questo la sinistra ha contrapposto la costruzione dell’ordine sociale, l’emancipazione, il cosmopolitismo, il logos, il movimento.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)
E’ singolare che in un paese come l’Italia si possa concorrere alle libere elezioni con partiti che non le svolgono al proprio interno.
Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)