Un libro in tre parti, diverse ma complementari. La prima, la pena pensata, risponde alla domanda “perché punire” e si confronta con le ipocrisie sottese all’attuale sistema. La pena applicata, traccia una minuziosa storia della prigione in Italia, con il supporto di materiali d’archivio, e oscilla spesso tra il drammatico e il grottesco. L’ultima parte, la pena vissuta, è una collezione di brevi monologhi, raccolti dall’autore sulla base di colloqui effettuati nei più importanti istituti di pena del paese: più che resoconto una narrazione, condotta sul filo di una tensione linguistica che mira a restituire nello stile la frammentazione e l’isolamento delle voci ascoltate.
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Un volta ho minacciato sette coltellate e una pizza
Monologhi dal carcere
In carcere la legge non aiuta a leggere
Monologo di un ufficiale di polizia penitenziaria
Estratto (da “Derelitti e delle pene”)
Il carcere e il salone-off
Estratto (da “Derelitti e delle pene”)
Il carcere dopo la guerra. Terza puntata. I detenuti, gli scacchi e le carte napoletane
Estratto (da “Derelitti e delle pene”)
La diffusione nelle celle del giornale radio delle 14 era consentita a condizione che i direttori «o i funzionari da essi delegati, al fine di conoscere preventivamente le notizie radio, ascoltino la trasmissione delle ore 13, (altro…)