Recensione musicale di Massimo Balducci
È uscito parecchi mesi fa, credo a maggio. Io ne ho sentita sì e no la metà e mi sono detto “ok, il solito capolavoro, ma che bisogno ho di ascoltarlo? Ci sono tante cose urgenti da fare”.
Invece avrei fatto molto meglio ad ascoltarlo, forse era davvero la cosa più urgente da fare all’epoca.Perché se da un lato i temi esplicitamente politici sono quanto di più inattuale in circolazione, e unendosi alla suprema qualità tecnica collocano Hoplessness tra i radical chic vecchio stile, il messaggio fondamentale dell’opera non è questo.
Partiamo dall’inizio. Se la prima traccia si chiama Drone Bomb Me non è per spiegarci, didascalicamente, che usare i droni è sbagliato. Nell’assumere la prospettiva di una bambina, presumibilmente mediorientale, unica superstite di tutta la sua famiglia dopo un bombardamento, Anohni incarna in senso letterale, in prima persona, e con la potenza viscerale della sua voce, quel grado zero della speranza che dà il titolo a tutto il disco. Uno stato nel quale l’unica preghiera possibile è questa: “bombarda anche me”.
Ugualmente negli altri brani Anohni assume vari punti di vista: quello del cittadino comune spiato dal grande fratello statale (ma lui lo chiama “daddy”), e che prega di essere spiato perché è convinto di meritarselo. Quello del condannato a morte che pretende l’esecuzione della sentenza. Quello del populista di destra che pensa al riscaldamento globale e commenta “solo 4 gradi? Sono pochi!”.
Una galleria di tragici disperati a confronto con la mancanza della ragione ultima per vivere. Esseri senza più traccia di umanità cui non rimane altro che implorare il carnefice, il colpo di grazia che cancelli il senso di colpa.
Rispetto a quando lo si conosceva nel progetto Antony and the Johnsons, Anohni ha cambiato nome d’arte, identità sessuale, stile e collaboratori. Questo nuovo esordio è già il punto più alto mai toccato dallo urban folk, e direi anche il racconto più onesto di cosa sia diventata non solo l’America, ma l’intero mondo occidentale nel 2016.
Anohni, Hoplessness (Rough Trade / Secretly Canadian, 2016).
Votazione finale
I Giudizi
Perfetto
Alla grande
Merita
Niente male
Né infamia né lode
Anche no
Da dimenticare
Terrificante
Si salvi chi può
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