Il Nuovo Giudizio Universale

Home>Il Nuovo Giudizio Universale
Il Nuovo Giudizio Universale2020-09-11T15:17:15+01:00

Non ho intenzione di rifare la rivista. Un’energia di quel tipo si ha una volta nella vita. Più modestamente riprenderò il genere “recensione”, di nuovo destinandolo indiscriminatamente a una mostra come a un oggetto o a una tendenza. Ma fatemi compagnia! Pubblicherò le vostre recensioni purché contenute in tremila battute, non oltraggiose, di interesse generale e non sospette di personalismo (insomma, se il cameriere è stato scortese al ristorante non è questo lo spazio per vendicarsi). Quelle che mi piacciono di più le farò passare per l’homepage. È d’obbligo il giudizio finale in soli/ombrelli (vedere sotto). Ogni recensore ha a disposizione uno spazio al mese.

I giudizi

soli_4
Perfetto


Alla grande


Merita


Niente male


Né infamia né lode


Anche no


Da dimenticare


Terrificante

ombrelli_4
Si salvi chi può

Recensione del film “Tre volti”

Quando si dice di necessità virtù. Vivendo nel suo paese in condizioni di libertà limitata (che teoricamente dovrebbe comprendere il divieto di girare film: ma evidentemente non tanto) (altro…)

Recensione del film “La ballata di Buster Scruggs”

Eppure. I fratelli Coen compongono un film a episodi nella cornice del western, che del genere dovrebbe rappresentare un piccolo catalogo, eppure a volte si servono di quello sfondo per attingere ampiamente ad altri canoni di genere. I fratelli Coen gettano il loro sguardo dissacratore ai miti della frontiera eppure non riescono (e probabilmente non lo vogliono) a scalfirne la sua dignità ultima, la sua poesia. (altro…)

Recensione del film “In guerra”

A chi già vent’anni fa era convinto che la classe operaia non esistesse più il film “In guerra”, più che preistoria, parrà fantascienza. (altro…)

Recensione del film “La donna dello scrittore”

Inquadratura: al tavolo di un bistrot un uomo è seduto da solo davanti a un bicchiere di vino rosso. Parte la voce narrante: “Era seduto al tavolo da solo davanti a un bicchiere di vino. Rosso”. (altro…)

Recensione del film “Il verdetto”

Quale garanzia migliore, teoricamente, potrebbe esserci per assicurare che un film tenga rispetto al libro dal quale è tratto? Lo scrittore assume egli stesso la sceneggiatura, e per giunta è uno dei massimi narratori viventi, Ian McEwan. Le alchimie di un’opera artistica però non sono così nitide e cartesiane. (altro…)

Recensione del film “Searching”

Ci sono almeno quattro aspetti interessanti di “Searching” dei quali vale la pena di parlare: la tecnica formale, la trama del thriller, la critica alla società tecnologica e un’altra tecnica particolare volta alla ricostruzione mentale delle azioni che stanno per compiersi. (altro…)

Recensione del film “L’albero dei frutti selvatici”

Speriamo che a nessuno salti in testa di ricondurre sotto la rassicurante etichetta di film che critica l’attualità turca (poco lavoro, pochi posti per insegnanti, tanta polizia …) un’opera felicemente universale come “L’albero dei frutti selvatici” (altro…)

Recensione del film “Sulla mia pelle”

E’ sempre un compito improbo raccontare una vicenda scottante che in qualche modo è ancora in corso. Si poteva prevedere che Alessio Cremonini, scegliendo di girare un film sulla drammatica morte di Stefano Cucchi, si focalizzasse sulla denuncia del pestaggio o sul seguito giudiziario, che dopo una sentenza di assoluzione degli agenti si è riaperta nel 2017 per la caparbietà della sorella Ilaria. Il regista ha scelto invece tutto un altro profilo, (altro…)

Recensione del film “Un affare di famiglia”

Il più bel complimento che si potrebbe rivolgere a Hirozaku Kore-eda è di essere un regista familiare. Lo è perché la sua macchina da presa guadagna l’intimità soffocando la propria invadenza, per l’empatia che ci suscitano i suoi personaggi, (altro…)

Recensione del film “Mr. Long”

Ma questo non è un film, è una compilation! Quando si parla di commistione di generi ci si attende, per lo più, che elementi dell’uno o dell’altro, in numero limitato, vengano fatti coesistere per sovrapposizione. Il regista giapponese Sabu, in Mr. Long la prende in un modo differente: venti minuti di crime movie, stop, venti minuti di film comico, stop, venti di mélo familiare, stop eccetera, e a un certo punto in questo bailamme cala pure il teatro kabuki. Il virtuosismo di Sabu nel maneggiare materiali tanto eterogenei è mostruoso, (altro…)

Torna in cima