Il Nuovo Giudizio Universale

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Il Nuovo Giudizio Universale2020-09-11T15:17:15+01:00

Non ho intenzione di rifare la rivista. Un’energia di quel tipo si ha una volta nella vita. Più modestamente riprenderò il genere “recensione”, di nuovo destinandolo indiscriminatamente a una mostra come a un oggetto o a una tendenza. Ma fatemi compagnia! Pubblicherò le vostre recensioni purché contenute in tremila battute, non oltraggiose, di interesse generale e non sospette di personalismo (insomma, se il cameriere è stato scortese al ristorante non è questo lo spazio per vendicarsi). Quelle che mi piacciono di più le farò passare per l’homepage. È d’obbligo il giudizio finale in soli/ombrelli (vedere sotto). Ogni recensore ha a disposizione uno spazio al mese.

I giudizi

soli_4
Perfetto


Alla grande


Merita


Niente male


Né infamia né lode


Anche no


Da dimenticare


Terrificante

ombrelli_4
Si salvi chi può

Recensione del film “Oltre la notte”

La vita interiormente lacerante e concretamente problematica della comunità turca in Germania è da sempre al centro del cinema di Fatih Akin, e lo sviluppo di questo tema generò due capolavori assoluti, La sposa turca e Ai confini del paradiso, (altro…)

Recensione del film “Visages, villages”

Mi piace pensare che la ragione per la quale non è stato assegnato l’Oscar per il miglior documentario a Visages Villages sia che i giudici abbiano considerato riduttivo qualificarlo come documentario. Questo piccolo miracolo cinematografico, pur nella sua sciolta immediatezza, ha una complessità ideologica che lo colloca a metà tra un’inedita forma di road movie e uno stretto punto di contatto tra l’arte contemporanea e il cinema. (altro…)

Recensione del film “Lady Bird”

T.V.B. sarebbe stato un buon nome per questo film. L’acronimo, proprio. Quello che tante pennarelli indelebili hanno impresso sui muri, sui sedili degli autobus o sui banchi di scuola, di solito incastonato in qualche frase assurda. T.V.B. è l’acronimo più insulso mai prodotto dalla mente umana perché ti voglio bene va fatto addentare con tutta la polpa alla persona cui lo si dice oppure va serbato nel brivido che ci percorre mentre lo pensiamo per donarlo nel momento che impacchetta il dono di dirlo (dono per chi lo dice e chi lo riceve), e quindi mai dovrebbe essere abbreviato, nemmeno per gioco. T.V.B. manca di pathos: è inflazionante, sbrigativo, sommario. (altro…)

Recensione del film “La forma dell’acqua”

Detto senza mezzi termini, se non riuscite a tornare bambini di fronte a questa meravigliosa fiaba (per adulti, sì, ma appunto di quelli disponibili a dismettere la propria adultità) siete perduti per sempre. La storia non è complicata, e raccontata nella sua nudità rischia di apparire un episodio di Topolino: (altro…)

Recensione del film “The post”

Questo film, che teoricamente dovremmo rubricare nella categoria della storia, tra solo vent’anni potrebbe essere percepito come uno scavo archeologico, tanti sono i materiali e le ritualità rappresentati di cui i giovani a venire perderanno ogni cognizione. (altro…)

Syd Barrett

“Wish you were here!”. Tanti amanti di Syd Barrett e del suo mito lo staranno pensando visitando la mostra romana dedicata alla grande band. Un modo per indennizzarne la memoria, e un’occasione ghiotta per chi non lo conosce, potrebbe essere l’ascolto di quei gioiellini che furono i suoi album da solista, incisi faticosamente nel 1970. (altro…)

Recensione del film “Sono tornato”

Sono tornati in due. Uno è il film tedesco “Lui è tornato” del quale questo italiano costituisce un remake. L’altro è Mussolini. Perché se in “Lui è tornato” si narrava della ricomparsa di Hitler ai giorni nostri e del suo tentativo di riconquistare il consenso e il potere, la variante in “Sono tornato” è che la rentrée riguarda il duce. (altro…)

Recensione del film “Ella & John”

“Ma questo potevo farlo anch’io” è la frase paradigmatica con cui alcuni sbottano davanti a certe opere di arte contemporanea. Chissà perché a nessuno viene mai in mente per il cinema. Se proprio si deve cominciare, un buon test potrebbe essere “Ella & John” di Paolo Virzì, il suo primo film americano: che ha segnato (si spera temporaneamente) il passaggio della fresca spontaneità e dell’avvolgente capacità affabulatoria del regista italiano a una narrazione rigida, (altro…)

Recensione del film “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”

Accade ancora che si possa definire un film nel modo più semplice: una bella storia, aiutata dalle immagini, diversa da tutte le altre storie che abbiamo sentito. Sappiamo che Hitchcok valutava la qualità narrativa di una trama dalla sua attitudine a essere riassunta per iscritto su una scatola di fiammiferi. (altro…)

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