Un uomo da marciapiede

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Anonimo senza tetto (più tre cani)

Recensione di Roberto Alajmo

(Dubbio preliminare: è possibile recensire un senzatetto? Cioè recensirlo senza risultare né impietosi né melensi, senza cadere negli opposti di compatimento e risentimento? Senza dimostrarsi reazionari/intolleranti, oppure fin troppo buonisti/mollacchioni? Dubito.).

Comunque: c’è questo senzatetto – Barbone è triviale, Clochard snobistico – che dorme e rimane accampato tutto il giorno sul marciapiede del posto dove lavoro io (Via Roma 258, 90133 Palermo).

I suoi effetti personali sono contenuti in mezza dozzina di sacchetti di plastica. La maggior parte del tempo lo passa accovacciato a tagliarsi i singoli peli della barba con un tronchesino tagliaunghie. Di lui si racconta, ma non ci sono riscontri, che la sua condizione d’indigenza sia scaturita da un divorzio particolarmente sanguinoso.

Malgrado la povertà è proprietario di tre cani di razza incerta, che gli fanno compagnia.

Un paio di volte al giorno porta questi tre cani a fare il giro dell’isolato e quelli scacazzano senza pensieri, senza che poi lui raccolga niente. Per cui camminare su quel marciapiede è rischiosissimo.

Ora: si può dire che a me ‘sta cosa di camminare scansando le cacche m’innervosisce? Oppure come dice la mia amica G. sembra che io sia intollerante nei confronti di un povero senzatetto?

L’ultimo libro dello scrittore Roberto Alajmo è “Carne mia”, editore Sellerio.

Votazione finale

I giudizi

soli_4
Perfetto


Alla grande


Merita


Niente male


Né infamia né lode


Anche no


Da dimenticare


Terrificante

ombrelli_4
Si salvi chi può

Di |2020-09-11T15:17:06+01:009 Novembre 2016|Il Nuovo Giudizio Universale|

2 Commenti

  1. mackie messer 14/11/2016 al 23:06 - Rispondi

    ma lui non ha detto “che palle i senzatetto”, ha detto che giustamente lo innervosisce fare zigzag tra le cacche dei cani. Non è che se sono i cani di un senzatetto facciano delle cacche più simpatiche. Suppongo che si sarebbe innervosito anche se i bisognini fossero stati depositati dal cagnolino fighetto di un’aristocratica signora. Il sillogismo spesso conduce a conclusioni sballate

  2. Elena 09/11/2016 al 15:02 - Rispondi

    Secondo me l’amica G. non ha mica torto. Certo che scoccia scansare le cacche, e che per i senzatetto ci vorrebbe una soluzione diversa, però si comincia con “che palle i senzatetto” e si finisce votando Trump.

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