Un romanzo epico ma pure anti-epico: il Re Ombra di Maaza Mengiste, newyorkese nata ad Addis Abeba, affronta con impostazione omerica la Guerra d’Etiopia ma ne illustra nefandezze e meschinità più che imprese eroiche, e non si tratta solo di opporre la narrazione orale della resistenza etiope alla celebrazione colonialista italiana. L’angolazione della memoria tradita è soprattutto quella femminile, il cui trascurato contributo alla causa Mengiste ha cominciato a indagare partendo dall’archivio fotografico familiare- e non a caso le fotografie rivestono un sordido, doloroso, eppur prezioso ruolo nel romanzo. In mezzo a un prologo e un epilogo che si svolgono nel 1974, la storia della guerra viene abbracciata per lo più dal punto di vista di Hirut, servitrice dentro la casa di un grande condottiero etiope, Kidane, dal quale viene sistematicamente abusata. Hirut avrà l’idea di rimpiazzare agli occhi del popolo il transfuga imperatore con un sosia e guadagnerà l’autorizzazione a imbracciare la armi, insieme alla moglie di Kidane. Ma, al di là del singolo personaggio, il romanzo si estende polifonico e corale (inteso proprio come coro greco), sontuoso nella prosa e con passaggi da poema, incalzante nel ritmo, militante nella denuncia della società patriarcale etiopica, documentato, ispirato nella creazione dei micro-temi ricorrenti, nello scandaglio dei segni materiali sui corpi e nella costruzione psicologica dei personaggi di entrambi i fronti (per l’Italia il tristemente credibile generale Carlo Fucelli e il soldato-fotografo ebreo Ettore Navarra). Ci sono una serie di fili narrativi (splendidi quelli che riguardano Navarra) e Mengiste è all’altezza dell’ambizione di tenerli tutti insieme. Solo, l’epilogo mi è parso letterariamente velleitario, ed è presente un esagerato compiacimento barocco nell’indugio sulle scene cruente. Ma una descrizione, psicologica e fisica, così tanto intensa e sconvolgente della violenza contenuta dentro la consumazione “istituzionale” del rapporto sessuale non l’avevo mai letta.
Maaza Mengiste
Il re ombra
Traduzione di Anna Nadotti
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