John R. Searle è uno dei più grandi filosofi viventi, e probabilmente il più chiaro nella spiegazione dei concetti. Per il libro consigliato di questa settimana, però devo partire da una stroncatura: quella dell’ultima opera di Searle, “Per vedere le cose come sono. Una teoria della percezione”, uscita pochi mesi fa.Ebbene nella circostanza Searle, divenuto ultraottantenne, è un pedante, insopportabile trombone che si scaglia bilioso contro tutti i filosofi della storia tirando il collo al loro pensiero fino a stravolgerlo (per qualcuno) pur di sostenere che a lui spetta l’esclusività del realismo ingenuo (ovvero: noi percepiamo direttamente le cose del mondo). Il commento più o meno standard a margine delle opinioni altrui è: “Francamente trovo stupefacente”. Meglio allora rispolverare il capolavoro “Mente, linguaggio e società”, risalente al 1998, che dà meravigliosamente conto di cosa sia la realtà, anche quella “irreale” che deriva dalle nostre costruzioni sociali come il baseball e il matrimonio. Un libro fondamentale anche per la teoria del linguaggio e per gli argomenti portati a difesa del fatto che noi abbiamo una coscienza, tuttora forse i più solidi da opporre al riduzionismo della mente indotto dalle neuroscienze.
John R. Searle
Mente, linguaggio, società. La filosofia nel mondo reale
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