Dal 6 aprile esordirà in Italia in versione cinematografica. E’ una piéce teatrale. Ma è anche un racconto lungo, in forma dialogica, di un’intelligenza sconvolgente che vi renderà impossibile staccarvi dal libro prima di finirlo, quella mezzoretta che dura. I personaggi sono solo due, o forse è più corretto dire che il protagonista è uno, quel mostro a due teste che può essere una coppia. Gilles torna a casa senza memoria dopo un non ben definito incidente, dà persino del lei alla moglie Lisa, della quale pare non ricordarai. Da qui comincia una serie travolgente di colpi di scena. Gli inganni come mezzo estremo per toccare la verità dei sentimenti, l’estasi, la negazione di sé, la negazione dell’altro, il dolore, la resa dei conti. Poche volte la relazione amorosa profonda è stata scandagliata con tanta ferocia ma anche inchiodata alla sua inevitabilità e assolutezza. Un consiglio? Il film non l’ho ancora visto. Però leggete prima il libro.
Eric-Emanuel Schmitt
Piccoli crimini coniugali
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