Lo so, siete abituati che sul web si legge veloce, e che chi scrive tira subito alle conclusioni. Vivete nell’era del multitasking e fate sette cose contemporaneamente, e bisogna affrettarsi per passare alle sette successive. In questa sezione però, più ancora che in altre, vi chiedo di rallentare. Indugiare sul pensiero, il vostro oltre che il mio, come si sofferma lo sguardo su un paesaggio.
Scambio in culla, il grande complotto
Il fatto di cronaca sin qui più importante del XXI secolo, emerso solo la scorsa settimana, è stato (non a caso?) trascurato, o almeno relegato alla sezione “curiosità” delle notizie. Si tratta dello scambio in culla avvenuto tra due bambine nel 2001 in Spagna, scoperto solo 19 anni dopo da quella che ci è andata peggio (almeno in senso economico), e che infatti ha richiesto all’ospedale un risarcimento di 3 milioni. (altro…)
Nasdaq e diversity. Ma la questione del lavoro?
Che le donne siano tuttora ai margini del management aziendale non è solo desolantemente sessista, è anche economicamente sfavorevole. Secondo uno studio di McKinsey, fra le società quotate in borsa, quelle collocate nel primo quartile per diversità di genere nel management portano a casa il 25% in più di utili di quelle situate nell’ultimo quartile. (altro…)
Quattro dischi per inaugurare l’autunno
L’uscita più importante di questo inizio stagione è nella musica classica, ed è l’ultima fatica del grande pianista russo-tedesco Igor Levit, dedicata ai 24 preludi e fughe di Shostakovich. Levit è uno degli artisti politicamente più impegnati della scena internazionale, uno che è stato capace di far precedere il suo concerto a Bruxelles dall’appello a non votare Trump, (altro…)
Separare l’opera dall’artista?
Immaginiamo che, distanza di circa 150 anni, saltasse fuori che la storia di Raskolnikov era autobiografica, salvo il fatto che Dostoevskij non aveva confessato il crimine e anzi non lo aveva neppure sfiorato il pentimento. Dovremmo mettere al bando “Delitto e castigo”? Cambierebbe qualcosa nel giudizio sulla grandezza di quell’opera? (altro…)
Il bagnino e la principessa
Fiaba. Leggi o ascolta
Sulla spiaggia di Acquabuffa, un giorno i bambini che erano in vacanza (altro…)
La versione di Ishiguro sull’intelligenza artificiale
L’ultimo romanzo del Nobel Kazuo Ishiguro, Klara e il sole, non è solo una bellissima storia, che riprende nei temi e nella qualità il filo di Non lasciarmi. E’ anche l’offerta di una prospettiva molto originale sull’evolversi dell’intelligenza artificiale e il dibattito sul pericolo che essa rappresenterebbe per l’uomo.
Il protagonista del libro, Klara, è dolcissimo e ricco di empatia. (altro…)
Green pass e libertà
Uno degli archetipi narrativi più antichi riguarda la somministrazione di un veleno da parte del malvagio e la vittoriosa ricerca dell’antidoto da parte dell’eroe. Per quanto ovviamente questo schema non sia così idealisticamente trasponibile nel mondo reale (altro…)
Avere tempo
Come mai ci lamentiamo sempre di non avere tempo per fare questa o quell’altra cosa? In fondo la tecnologia ha ridotto il tempo degli spostamenti o li ha resi inutili, consente di sbrigare nella frazione di secondo che basta per premere un pulsante faccende che richiedevano intere giornate, rende immediate le ricerche, ottimizza la durata delle prestazioni lavorative. Che cosa facciamo di questo tempo guadagnato? (altro…)
Incrociamo le vite
Racconto
Mio padre fa il giocoliere ai semafori. Con la mamma abbiamo sgranato gli occhi quando il lancio vorticoso dei birilli è cessato lasciando nudo il volto che ora tendeva la bombetta rovesciata verso i finestrini. (altro…)
Come può accadere che gli agenti pestino i detenuti
Monologo di un ufficiale di polizia penitenziaria
Esattamente 21 anni e 3 giorni prima della vicenda di Santa Maria Capua Vetere, il 3 aprile 2000 a Sassari si verificò un episodio apparentemente analogo che portò ad eseguire ottanta arresti. E’ vero, poche e miti furono le condanne, ma la prescrizione giocò in questo il suo ruolo, e per far capire come si ragionava nell’amministrazione penitenziaria il funzionario che aveva diretto il pestaggio, dopo la condanna a un anno e quattro mesi, venne mandato a dirigere la scuola di formazione degli agenti penitenziari. (altro…)