Di cosa parliamo, d’abitudine, quando parliamo di abitudine? Il termine potrebbe calzare per comportamenti adottati nel quotidiano come rigirarsi i capelli fra le dita, alzarsi alle sei e un quarto, riporre la chiave della macchina nel terzo cassetto, giocare a padel il venerdì sera, fumare un pacchetto di Dunhill International al giorno, fare trenta flessioni, pranzare regolarmente con insalata di pesce affumicato (queste erano le due di Saul Bellow, dopo che aveva terminato di scrivere fino alle dodici, secondo la sua abitudine), rispondere a qualunque lettera anche se ricevuta da uno squilibrato, addormentarsi sul divano per la pennica mentre la moglie legge ad alta voce un libro e con la moglie giocare a backgammon (queste tre procedettero per quarant’anni, senza evolversi, nella vita di Charles Darwin). Come si vede, un reticolo di fenomeni molto differenziato che non giustifica completamente un aforisma delizioso e incantatore quale «l’abitudine sta all’inconscio come l’attenzione sta alla coscienza
Fra i caratteri distintivi dell’umanità vi è la tendenza a evitare la ripetizione, privilegiando l’innovazione creativa e ciò che è differente. A uno sguardo più attento, però, fenomeni e comportamenti ricorsivi risultano prepotentemente insediati nei fondamenti delle nostre vite, e non solo perché rimaniamo incatenati ai vincoli della natura. Come le stagioni e le strutture organiche nell’evoluzione, si ripetono anche i cicli storici e quelli economici, i miti e i riti, le rime in poesia, i meme su Internet e le calunnie in politica. Su concetti e comportamenti reiterati si basano l’apprendimento e la persuasione, ma anche la coazione a ripetere e altre manifestazioni disfunzionali. Con brillante sagacia, Remo Bassetti affronta un concetto finora trascurato, scandagliandolo nei vari campi del sapere, fra antropologia, letteratura e cinema, per dipingere un affresco curioso di grande ispirazione. Da Kierkegaard almachine learning, dai barattoli di Warhol ai serial killer, dai déjà vu fino alla routine, questo libro offre un’analisi profonda della variegata fenomenologia della ripetizione nel mondo moderno, sia nelle forme minacciose e patologiche sia in quelle che invece assicurano conforto, godimento e, persino, libertà.
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