Alle ninfee Monet giunse per sottrazione: ritiratosi nella sublime magione di Giverny, dove aveva creato una sorta di giardino fatato,
pensò di continuare a ritrarre la natura in quello spicchio che ne aveva caparbiamente estratto; poi si focalizzò sull’angolo dello stagno da lui colmato con migliaia di ninfee; quindi pretese di carpire dalle ninfee e il loro acquoso perimetro le cangianti impressioni della luce; infine ridusse a spettri le ninfee stesse, contornandole del riflesso che le accarezzava. Ma durante questo percorso (durato 250 quadri finiti, al netto dei numerosi distrutti per insoddisfazione) molto era cambiato.
Fra i caratteri distintivi dell’umanità vi è la tendenza a evitare la ripetizione, privilegiando l’innovazione creativa e ciò che è differente. A uno sguardo più attento, però, fenomeni e comportamenti ricorsivi risultano prepotentemente insediati nei fondamenti delle nostre vite, e non solo perché rimaniamo incatenati ai vincoli della natura. Come le stagioni e le strutture organiche nell’evoluzione, si ripetono anche i cicli storici e quelli economici, i miti e i riti, le rime in poesia, i meme su Internet e le calunnie in politica. Su concetti e comportamenti reiterati si basano l’apprendimento e la persuasione, ma anche la coazione a ripetere e altre manifestazioni disfunzionali. Con brillante sagacia, Remo Bassetti affronta un concetto finora trascurato, scandagliandolo nei vari campi del sapere, fra antropologia, letteratura e cinema, per dipingere un affresco curioso di grande ispirazione. Da Kierkegaard almachine learning, dai barattoli di Warhol ai serial killer, dai déjà vu fino alla routine, questo libro offre un’analisi profonda della variegata fenomenologia della ripetizione nel mondo moderno, sia nelle forme minacciose e patologiche sia in quelle che invece assicurano conforto, godimento e, persino, libertà.
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