Tra le mille cose che si potrebbero celebrare di Andrea Camilleri mi piace ricordare come abbia realizzato il suo sogno letterario a settant’anni. Non sarà un caso che sia stato forse l’unico personaggio pubblico di una certa età che mai ha provato a fingersi giovane, e anzi persino ha accentuato ironicamente il tratto della senilità. Non aveva da farsi perdonare spazi sottratti ai giovani né giustificare l’attaccamento a una posizione consolidata. Prendersi tutto il pacchetto, vecchiaia compresa, gli è sembrato l’unico atto di superbia plausibile.
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