Per quanto mi riguarda, i cassetti delle scrivanie sono una sorta di cimitero. Ci infilo oggetti, ritagli, opuscoli, che in quel momento mi sembrano pietre angolari della mia esistenza e che poi rimangono sommersi da nuove pietre angolari, fino a che tutte rimangono inutilizzabili per il cumulo, e infine dimenticate. Credo che il cassetto sia un buon rappresentante della categoria: “Me ne occuperò poi”, la più spudorata tra le auto-menzogne. Chissà che non abbia detto così, a un certo punto della Creazione, anche il Padreterno.
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