Il film comincia con una scena cruda e reale che potrebbe far alzare definitivamente dalla poltrona una quota di spettatori dallo stomaco delicato : un’operazione a cuore aperto. Yorgos Lanthimos mette subito in chiaro che non userà troppi riguardi verso lo spettatore. Chi resiste scoprirà che “Il sacrificio del cervo sacro” è però un’operazione a cuori chiusi. Algidi, intorpiditi, irraggiungibili.
“Questa è la mia lettera al mondo che non ha mai scritto a me”. Comincia con questi versi, forse i più conosciuti di Emily Dickinson, il gioco del continuo affaccio testuale fuori campo sulle scene del film “A Quiet Passion”. E nel giudicare l’opera, da subito si pone l’obbligo critico di non regalare al regista Terence Davies meriti ascrivibili esclusivamente alla grandissima poetessa americana e alla capacità della sua opera, solo apparentemente semplice, di suscitare brividi in chi l’ascolta recitata. Se infatti è vero che il biopic su un personaggio(altro…)