Evidentemente bisogna arrivare a novant’anni, quelli che aveva il regista polacco Andrzej Wajda quando nel 2016 ha girato questo film, per concepire un intarsio tanto perfetto tra la rappresentazione cruda e tragicomica di un fatto e la sua diramazione metaforica, come avviene nella seconda scena. Polonia comunista del 1948: un pittore è nella sua casa-atelier e si accinge a dipingere sulla tela bianca. (altro…)