La sofferenza in carcere, mah, forse è che se uno vede un film si emoziona, e se vede un cartone animato si commuove, che altro c’è, non ci sono carte, ping pong, svago, il massimo è il dadariello, che è la mollica di pane usata come un dado, perché i dadi veri non ci danno il permesso di tenerli, però c’è anche chi non lo tiene il dadariello, ogni giorno che passa è piú sofferenza e la cella è piú stretta, se vado in un altro carcere la sofferenza è finita, quattro ore di passeggio e la socialità, meglio pigliare la condanna e trasferirsi. (altro…)