Ce n’è voluto di tempo, a partire dalle caverne, perché l’uomo dicesse alla partner: okay, mi occupo io del bambino. Almeno questa è l’opinione corrente. E se invece si trattasse di un’abitudine persa, ed anzi i nostri antenati del Pleistocene fossero stati padri accorti e presenti, che ben si sarebbero disposti pure al (altro…)
Recensione del film “Vermiglio”
Neanche il regista più versatile riguardo a temi, epoche, ambienti è capace di cimentarsi con le memorie del mondo rurale e contadino se non c’ha respirato dentro per via della sua biografia. (altro…)
Rogo di Perumal Murugan
La storia è semplice e lineare: due giovani nello stato indiano del Tamil Nadu, Kumaresan e Saroya, si innamorano e decidono di sposarsi. Il guaio è che appartengono a due caste differenti: nella città di Tholur, dove si sono conosciuti perché lei vive lì e lui è andato a lavorarci, al limite la questione potrebbe pure essere superata. Ma ottenere nello specifico il consenso dei genitori di Soraya non sarebbe agevole, e comunque Kumaresan vorrebbe ritornare nel suo villaggio natìo. Ma in quel luogo provinciale di campagna riusciranno a mandare giù l’amaro boccone della differenza di casta? (oltre tutto quella della ragazza è inferiore).
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Recensione del film “L’Innocenza”
Si è dovuto attendere oltre un anno per la distribuzione in Italia dell’ultimo film di Kore-Eda, presentato a Cannes nel 2023: a mio parere la migliore fra tutte le sontuose pellicole che hanno dato lustro a questa stagione 2023 – 2024. In compenso, il titolo scelto, L’innocenza (come in Francia) è superiore all’originale Monster, perché dà conto sia del tema astratto che dei dettagli concreti.
Primi dischi per l’autunno
Nessun musicista ha saputo tanto efficacemente trasportare il suo bagaglio nella multimedialità dell’arte contemporanea come Laurie Anderson. E tuttavia la settantasettenne vedova di Lou Reed è perfettamente in grado di organizzare i materiali in modo coinvolgente per (altro…)
Recensione del film “Anselm”
Come sei pesante! Quest’espressione, normalmente di rimbrotto, suonerebbe alle orecchie di Anselm Kiefer quale pieno riconoscimento della sua incontenibile opera artistica. Pesante spiritualmente, nella sua ambizione cosmologica (altro…)
Recensione del film “Tatami”
La parte migliore è fuori dal film: una regista iraniana (l’attrice Zar Amir che ha vinto nel 2022 a Cannes la Palma d’Oro per la migliore interpretazione femminile, con “Holy Spider”) e un regista israeliano (Guy Nattiv, vincitore dell’Oscar 2019 per il miglior cortometraggio) (altro…)
Recensione del film “La terra promessa”
“Senza offesa, vorrei parlare con il re”. Gli aristocratici tesorieri reali del regno di Danimarca – siamo nel 1755 – a quel punto si sganasciano dalle risate. Hanno davanti un capitano d’esercito congedato dopo venticinque anni di onorato servizio, (altro…)
Recensione del film “La sala professori”
A un certo punto della mia vita ho dovuto trarre questa dolorosa conclusione rispetto a un profilo dello sfaccettato animo umano: se appena scorge un pertugio di possibilità, la gente ruba le penne. E se avessero incubato questo male nei primi anni della socializzazione, partendo dalle matite? (altro…)
Recensione del film “La zona d’interesse”
Sicuramente è il film che mancava. Un’opera sull’Olocausto focalizzata esclusivamente (cioè senza quasi inquadrare ebrei) sull’atteggiamento, interiore prima che pratico, dei nazisti verso le vittime. (altro…)
Recensione del film “Green Border”
Questa è la storia, e forse tuttora la cronaca in diretta per quanto ne possiamo sapere, della più orribile partita di ping pong mai giocata, con esseri umani usati come palline. La rete oltre la quale i contendenti (le nazionali di Polonia e Bielorussia) (altro…)
Recensione del film “Povere creature”
I veri amanti del cinema trovano nei film di Yorgos Lanthimos un autentico gabinetto delle meraviglie: caleidoscopio di costumi, scelte stranianti di angolazione, stranianti passaggi (altro…)
Recensione del film “Foglie al vento”
La caratteristica più personale e ricorrente dello stile di Aki Kaurismaki è probabilmente questa: la presenza dominante di inquadrature fisse dentro cui due personaggi stanno stretti in un ambiente spoglio ma con una scelta attentissima di colori e si alternano, poco guardandosi negli occhi, (altro…)
Recensione del film “Perfect Days”
In questo film si vede un bel po’ di monnezza, e per giunta quella che viene recuperata dalle latrine. In questo film non c’è azione. Non c’è sesso. Non corteggiamento. Non pettegolezzi, non denuncia sociale. Non una trama, non esattamente. (altro…)
Recensione del film “Coup de chance”
Woody Allen ha sempre dichiarato questa fissazione, di non avere mai scritto un vero capolavoro, e quando dal suo punto di vista ha provato a concepirlo il primo tassello è stato purgarlo dalla comicità, cassando in questo modo il punto forte delle sue opere. (altro…)
Recensione del film “Anatomia di una caduta”
In una coppia fanno tutti e due lo stesso lavoro, ma la donna ha successo e lui è un fallito: non gli rimane che buttarsi di sotto? Il mestiere che hanno in comune è quello di scrittore, e l’ultimo dispetto che il marito ammannisce alla consorte, nella baita di montagna che hanno scelto (specie lui) per l’ispirazione, (altro…)
Recensione del film “C’è ancora domani”
Paola Cortellesi è una di quelle persone che, grazie all’amabilità, riesce a farsi perdonare la propria bravura (per tanti personaggi fonte non solo di ammirazione, ma pure di invidia e antagonismo) (altro…)
Recensione del film “Foto di famiglia”
Tutti sono buoni (sia pure con esiti e attitudini differenti) a fotografare una persona mentre sta facendo qualcosa. Perché invece non fotografarla mentre finge di fare quello che avrebbero voluto fare nella vita? (altro…)
Io capitano
Prendere una delle massime attualità drammatiche del momento, le migrazioni dall’Africa, e cercarvi ciò che c’è di universale, quel che contiene oltre il suo tempo: senza però farne una metafora astratta e anzi entrando in dettagli crudi che meritano di essere posti sotto i riflettori. (altro…)
Recensione del film “Oppenheimer”
Straordinario cinema d’autore con punte di avanguardia e puro stile hollywoodiano nello stesso momento. Il bicchiere si può vedere mezzo vuoto, e rammaricarsi dell’occhio che Nolan presta al botteghino (altro…)