recensione di Remo Bassetti

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Recensione del film “L’insulto”

Di |2020-09-11T15:16:25+01:0022 Dicembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

In Libano il problema di fare i conti con il passato è talmente grave da impedire a di fare i conti persino del presente. In uno dei paesi più divisi del mondo l’ultimo censimento risale al 1970,per occultare il possibile sorpasso dei musulmani sui cristiani, che determinerebbe una crisi del già precario e singolare equilibrio di poteri (le tre principali cariche dello stato sono assegnate di diritto a uno scita, un sunnita e un cristiano). Al tempo stesso, il Libano è il paese con la più alta proporzione di immigrati rispetto agli abitanti, addirittura 1 su 4. In Libano risiede una quantità cospicua di palestinesi, non nelle grazie di tutta la popolazione e in particolare invisi ai cristiano maroniti. (altro…)

Recensione del film “Happy end”

Di |2020-09-11T15:16:26+01:007 Dicembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Non so se qualcuno vorrà fare l’esperimento, perché vederlo una volta sola, l’ultimo film di Michael Haneke, basta, e forse avanza: ma sarebbe interessante, Happy end, vederlo una seconda volta, all’incontrario, seguendone il riavvolgimento. Probabilmente, nella prima scena,rimarremmo colpiti dall’uso documentaristico e perverso che una tredicenne fa dello smartphone, esattamente come nella versione dall’ordine corretto, poiché è così che circolarmente si conclude il film.

E nella fase finale del riavvolgersi penseremmo della giovane Eve: (altro…)

Recensione della serie “Gomorra”

Di |2020-09-11T15:16:26+01:001 Dicembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

La sfida di una serie come “Gomorra” focalizzata intorno a più personaggi che competono per crudeltà è quella di lasciare aperte allo spettatore le porte dell’immedesimazione con qualcuno di loro, mostrandone qualche crepa di fragile umanità. (altro…)

Recensione del film “The square”

Di |2020-09-11T15:16:27+01:0023 Novembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Non credo di praticare un grave spoiler se anticipo che l’ultima frase pronunciata nel film “The square”, trionfatore a Cannes, è “Mi spiace, non posso esserle d’aiuto”, ed è pronunciata come pura e vuota forma di cortesia al termine di una conversazione che, a dispetto della concretezza di una domanda, si prospetta per tutta le sue sequenze come una cronica impossibilità di intendersi e interagire tra l’interrogante e chi risponde. Non è una frase casuale perché il tema dell’aiutare gli altri è il vero centro di un’opera audace e ambiziosa, con una strana struttura che somiglia a un film a episodi  concatenati, (altro…)

Recensione del film “La ragazza nella nebbia”

Di |2020-09-11T15:16:27+01:0017 Novembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

“Parli come un libro stampato” è un modo di dire che sta a metà tra l’elogio e la derisione, segnalando da un lato l’appropriatezza e dall’altro la pedanteria. Il film “La ragazza nella nebbia” parla come un libro stampato nel senso che proviene da un romanzo già concepito come sceneggiatura e che poi ha venduto tre milioni di copie nel mondo. La particolarità del caso è che l’autore del libro e della sceneggiatura, Donato Carrisi, si propone nella veste di one-man-show, cioè anche come regista. (altro…)

Recensione del film “Ottobre” di Ejzenstejn

Di |2020-09-11T15:16:35+01:0027 Ottobre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Gli anni trascorsi dalla Rivoluzione Russa sono cento, quelli che ci separano dai film che il governo russo commissionò per celebrarla nel suo decennale sono novanta. Fatta eccezione per uno, “Ottobre” di Ejzenstein, che uscì con un anno di ritardo, nel 1928. La ragione fu l’ampio rimaneggiamento della pellicola, considerata troppo sperimentale ed estetica per assolvere agli scopi e infine purgata di un ora e mezza di scene e del personaggio di Trockij, caduto in disgrazia presso Stalin e rimosso anche delle fotografie in cui posava a fianco del dittatore. L’episodio segnò il declino del grande regista presso il governo, e questa circostanza induce per lo più gli ammiratori postumi di Ejzenstein a sottacere, o quasi, quanto il film fosse un’opera di propaganda politica, del regime prima che dell’idea. Del resto, l’ultima azione filmata riguarda la promulgazione del decreto che assegnava le terre ai contadini: quando il film usciva però le terre erano state collettivizzate e il massacro dei kulaki (i piccoli proprietari che avevano beneficiato del decreto) in pieno svolgimento. Se in un suo scritto su Manet il coltissimo Ejzenstejn aveva osservato che “sulla tela non c’è posto per due padroni” riferendosi al colore e alla linea, sullo schermo egli accettò di condividere il suo sperimentalismo artistico con una bolsa retorica al servizio del potere. (altro…)

Blade Runner 2049

Di |2020-09-11T15:16:36+01:0013 Ottobre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Recensione del film

Nell’ultimo giorno dell’umanità, i sin lì superstiti commenteranno: è vero, c’è stato tutto questo. Le glaciazioni durante il paleolitico, l’impero babilonese e il codice di Hammurabi, le crociate, la guerra civile americana e a, un certo punto, gli Uomini e i Replicanti. Confondendo senza colpa il reale e l’immaginario, perché è tale la collocazione di Blade Runner nella storia del cinema e in quella dell’immaginario di un’intera generazione che quell’immaginario si è ritagliato un posto nel reale, perché nella fantascienza cucita da Blade Runner una parte di tessuto sono incubi della vita reale e di quella che immaginiamo possa diventarlo, (altro…)

L’incredibile vita di Norman

Di |2020-09-11T15:16:36+01:004 Ottobre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Recensione del film

Norman Oppenheimer è un signore ebreo di una certa età, perennemente intabarrato in un cappotto cammello e con gli auricolari del telefono che si sono ormai saldati al canale uditivo: si aggira per la New York della grande crisi post-2008 distribuendo alla prima occasione il suo biglietto da visita, Norman Oppenheimer strategist”. Secondo i moderni testi di sociologia politica Norman è una figura potentissima, è un networker (questo ve lo dico io, lui si definisce più tradizionalmente uomo d’affari), (altro…)

“Prisoner 709” di Caparezza.
La recensione.

Di |2020-09-11T15:16:37+01:0029 Settembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Michele Salvemini, in arte Caparezza, è il miglior paroliere italiano. Non solo nel senso di più bravo scrittore di testi per le canzoni. Mettiamo in pista tutti i mestieri in cui l’uso della parola è decisivo: scrittore, retore politico, giornalista, seduttore televisivo, seduttore notturno, formatore nel coaching, poeta, drammaturgo, logopedista, interprete, attaccabottone, ambulante col carretto, membro dell’accademia della crusca, penalista, rappresentante, pataccaro, cantante. E’ impossibile farli competere tutti in una classifica assoluta. Però, se stiliamo una classifica relativa di efficacia e qualità delle parole rispetto all’obiettivo è difficile trovare qualcuno produttivo e continuo come il cantautore molfettese. (altro…)

La recensione del film
“Easy- un viaggio facile facile”

Di |2020-09-11T15:16:37+01:0022 Settembre 2017|Il Nuovo Giudizio Universale|

Per chi, come me, ama i giochi di parole Easy costituisce subito un invito a nozze. Easy infatti è il soprannome di Isidoro, un giovanottone depresso, sedentario, dipendente dalla play station, consumatore massivo di pillole e patatine, ex campione di go kart e attuale obeso (le due ultime circostanze sono collegate perché dal circuito delle corse l’hanno silurato per la sua incapacità di stare nel peso): ma easy pare anche il compito che gli affida il fratello, riportare in Ucraina la salma di Taras, un operaio irregolare caduto da un’impalcatura in un cantiere edile. (altro…)

Progetto di sangue,
Graeme Macrae Burnet

Di |2020-09-11T15:16:37+01:0022 Settembre 2017|Libri consigliati|

Bisognerebbe indagare su questa malattia che induce a catalogare qualsiasi libro, ormai anche le ricette di Suor Germana, come “”giallo. E’ accaduto, in recensioni di rilievo, anche per questo bellissimo romanzo che riprende in realtà la tradizione dei romanzi storici sui casi giudiziari, senza però in questo caso il riferimento a un reale fatto di cronaca. (altro…)

Kevin Spacey e gli impresentabili

Di |2020-09-11T15:16:37+01:0016 Settembre 2017|Fuori strada|

Capita da sempre che una compagnia teatrale debba sostituire un attore durante una tournée o un regista interrompere il rapporto con un interprete a film iniziato, ma sono circostanze che non si presentano agli spettatori. Diverso il caso in cui una serie a puntate debba affrontare in corso d’opera (letteralmente) un cambiamento di questo tipo. E’ un problema in cui sono incappate le soap opera e le telenovele: quel loro tirare in lungo, idealmente per l’eternità, rendeva inevitabile che circostanze critiche degli attori si riflettessero sui protagonisti. Si trattava di questioni legate alla morte, alla salute, al limite a divergenze sulla revisione del contratto. Sulla fiction gravava dunque l’onere di comprendere tra le variabili della trama non solo l’estro dello sceneggiatore o le richieste dell’audience ma anche gli aggiustamenti necessari per dare conto della scomparsa di un volto, risolta con partenze impreviste o più agevolmente con decessi. (altro…)

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