Si dice che nello studio di Rodin, ai primi del Novecento, ci fosse un via vai pazzesco e che le donne, vezzose aristocratiche come prosperose lavandaie, facessero praticamente la fila per posare nude al cospetto dell’artista. (altro…)
“La felicità non è una meta da raggiungere ma una casa a cui tornare”. Questa poesia araba, citata nel finale del film “La tenerezza” è una felice scelta per riassumerlo. Il film è la descrizione di burrascosi viaggi interiori, alcuni dei quali frantumati sugli scogli del disagio e dell’insicurezza, e l’approdo desiderato è la “tenerezza” che la casa degli affetti può offrire. La tenerezza è parente della cura, è anche più folgorante, ma è un’istantanea. (altro…)