Remo Bassetti

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Capitolo nove: Briggs

Di |2020-09-11T15:16:41+01:0028 Giugno 2017|Istruzioni per non morire|

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Il trailer del capitolo

Musica consigliata per la lettura del nono capitolo: Mouth breather (The Jesus Lizard)

“Ti conviene cambiare atteggiamento, ragazza. Voglio i nomi delle tue compagne. Non dico che in cambio ti prometto un futuro felice ma almeno ti eviti una morte da incubo”.

Rose non replicava. Roberto sollevò la testa, che quasi con amorevolezza materna l’indio gli custodiva sulla sue mani dopo avere mollato la presa sulle spalle, e intravide il volto cupo e determinato della figlia. Briggs accese una sigaretta.

“Dì, la storia di Juan che ha tradito te la sei inventata, vero?”. Espirò un interminabile sbuffo di nicotina e non attese neppure la risposta: “Ero amico di Juan, Ma in quel momento proprio non si riusciva a far ragionare Quintana. Ci è voluto un po’ perché ti mettesse a fuoco”. Rose ne incrociò per un secondo l’occhio e poi abbassò i suoi. Sembrava aver perso la baldanza di poco prima e pareva stanca, piuttosto, come una che non vede l’ora di andare a riposare in hotel dopo un lungo viaggio.

“Vedrai come ti metto a fuoco io appena arriviamo a destinazione” concluse Briggs.

“Lascia andare mio padre” il filo di voce di Rose era molto meno vigoroso delle nuvole di tabacco bruciato di Briggs, simili a lampi di cherosene nella notte. “Non sa nulla”.

“Non sa nulla? E chi sa se lui non sa? Perché ti saresti affrettata a correre qui? Se ci dai tu le informazioni in effetti non abbiamo più cosa farcene del tuo paparino. Altrimenti lo teniamo, all’inizio solo come spettatore, dei tuoi prossimi impegni e vediamo come reagisce. Dai, semplifica le cose e lo faccio scendere dalla macchina”. (altro…)

Capitolo otto: Rose

Di |2020-09-11T15:16:41+01:0026 Giugno 2017|Istruzioni per non morire|

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Il trailer del capitolo

Musica consigliata per la lettura del ottavo capitolo: I run (Årabrot)

Rose, che pure non era solita alla franchezza quando si trattava di definire un suo stato interiore, si disse troppo inquieta per rinchiudersi tra le mura di un locale parigino. Una lieve brezza palleggiava le nuvole e il sole velato chiamava alla passeggiata lungo le Tuileries. Scesero a Concorde con la metropolitana, più misurandosi che parlando, e guadagnarono due sedie affiancate, quelle più comode con lo schienale arquato, lungo la fontana solcata dai gorghi circolari delle anatre.

Roberto si ricordò di colpo che doveva verificare l’andamento dei dati su Death Line e mandare un sms a Machaut. L’esordio di Rose, “Chi comincia?” andò a vuoto. “Mi puoi scusare ancora un secondo?” le rispose Roberto compulsando il display “Due minuti per una questione di lavoro”.

“Ti porti il lavoro al parco?”

“E’ una situazione eccezionale. Stiamo sperimentando una app che dovrebbe partire a brevissimo”.

“Vuoi dirmi di che si tratta?”

“Ma no…cioè sì…vedi queste linee, si ricollegano alla salute di certe persone malate…non è facile da spiegare”.

“Non ha importanza. Te lo proponevo se ti faceva piacere. Hai detto tante volte che non ti chiedo mai nulla approfonditamente di te e non ti dico di me. Era un tentativo di introdurre una giornata diversa”. (altro…)

Capitolo sette: Lorette

Di |2020-09-11T15:16:41+01:0025 Giugno 2017|Istruzioni per non morire|

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Il trailer del capitolo

Musica consigliata per la lettura del settimo capitolo: Studio per pianoforte n. 8 op. 12 (Scriabin; Horowitz)

Rose era nata gracilina, accolta subito dall’incubatrice, e la preoccupazione per il suo peso aveva allertato per qualche anno i genitori prima che il pediatra li invitasse apertamente a farsi una ragione della sua costituzione fisica. Del resto la mamma non aveva una struttura diversa: la vera paura di Roberto e della mamma di Rose era che la bimba ripercorresse la medesima china fisica e anche psicologica della madre (visto quanto era costato all’equilibrio psichico di costei) la sua statura di un metro e quarantasei, per giunta applicata a uno scheletro filiforme, che pareva a rischio di spezzarsi se solo qualcuno avesse tirato vigorosamente un braccio, e a una muscolatura insensibile agli incrementi alimentari.

 

Accadeva pure che durante il rapporto la sua eccitazione franasse quando indugiava nello stringerle le braccia o la schiena e perveniva troppo celermente al contatto con le ossa spigolose o quando lei, per chiudere un’imposta da cui cominciava a filtrare troppa luce, si alzava del letto e si allontanava di qualche passo con la sua figurina che a Roberto pareva d’improvviso quella di una Barbie cui fosse stata caricata una molla. Il loro legame, ciononostante, durava e cresceva in tenerezza. Questo non impediva a Roberto di dubitare della profondità dei propri sentimenti e di accrescere l’insoddisfazione per certe giornate passate insieme nelle quali gli sembrava che avessero poco da condividere. Non fece a tempo ad affinare le sue consapevolezze prima che Lorette rimanesse incinta. (altro…)

Agorete. Alcune illusioni digitali sulla democrazia.

Di |2020-09-11T15:16:47+01:0021 Aprile 2017|Cosa resta della democrazia|

Il recente dibattito sulle fake news sta incrinando la tesi che la carica informativa del web sia un propellente della democrazia.

Ma, in ogni caso, basterebbe davvero essere informati per rimuovere i conflitti? Forse che gli eserciti nemici, le organizzazioni dei lavoratori  o i movimenti di contestazione e quelli che mandavano la polizia a manganellarli, le etnie che si sono scannate nelle guerre civili scontavano essenzialmente un problema di informazione? “Ma bastava saperlo! Adesso ci siamo chiariti!” (altro…)

Di |2020-09-11T15:16:49+01:0031 Marzo 2017|Democrazia secondo me|

La chiave di quella che definirei democrazia partecipativa responsabile è portare in primo piano nel discorso politico i concetti di giustizia e responsabilità. Riusciremo a salvare quel bene prezioso che è la democrazia solo se ne faremo davvero un metodo per migliorare la vita delle persone, e anche il loro senso morale

Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)

Di |2020-09-11T15:16:50+01:0024 Marzo 2017|Democrazia secondo me|

Il percorso di una nuova democrazia va intrapreso, più che nel segno di un radicalismo rivoluzionario (che ha sempre spianato la strada solo a nuove oligarchie o celato il regolamento di conti tra quelle vecchie) nell’offrirsi reciproco sostegno i cittadini e le istituzioni, non solo per governare ma per riapprendere i ruoli che hanno dimenticato

Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)

Sperimentare
(da “Derelitti e delle pene”)

Di |2020-09-11T15:16:53+01:0017 Febbraio 2017|Derelitti e delle pene|

Io non sono stata arrestata per reati sessuali e cosi non capisco perché devo essere classificata solo come trans, tutti gli altri aspetti della personalità sono stati cancellati, cosi sento che è vitale per me poter restare nella situazione normale,studiare, (altro…)

Se tu che leggi fossi in carcere

Di |2024-07-26T15:28:46+01:0010 Febbraio 2017|4, Derelitti e delle pene|

Quanti discorsi si fanno sui carcerati. È giusta la pena? È sufficiente? È violenta? Per capire serve ragionare. Ma anche compenetrarsi in quell’esperienza estrema. Bisognerebbe immaginarcisi in una cella, caro lettore.

E allora immaginati chiuso in un ascensore fermo tra i piani, perché lo spazio non è tanto diverso,e la tua vita poi si è davvero fermata tra quei piani, e quel niente sminuzzato che ti capita oggi si ripeterà domani, e ancora si ripeterà.

Immaginati a vivere questa condizione di inversione dell’onere della prova. (altro…)

Infanzie rubate

Di |2020-09-11T15:16:54+01:003 Febbraio 2017|Stretti e contraddetti|

Nel catalogo di domande stupide che ciascuno di noi si è sentito  almeno una volta rivolgere nella vita rientra di sicuro: “Vuoi più bene a mamma o a papà?”.Il Tribunale di Trieste ha pensato di rendere più sofisticato quest’interrogativo attribuendo a un bambino di sei anni il potere di decidere il genitore a cui essere affidato, (altro…)

Miti e leggende delle
prime prigioni italiane

(da “Derelitti e delle pene”)

Di |2020-09-11T15:16:54+01:002 Febbraio 2017|Derelitti e delle pene|

È il 7 maggio 1865. Mancano cinque anni alla breccia di Porta Pia, e, nel suo piccolo,Carlo Talloni inquisito per il ferimento di un parroco, si rende precursore di epici attraversamenti di varchi senza nemmeno bisogno di ricorrere a fragore dinamitardo. (altro…)

La critica del cittadino e il tabù del suffragio universale

Di |2020-09-11T15:16:55+01:0027 Gennaio 2017|Il futuro della democrazia|

L’odio verso la classe politica ha il suo complemento nel mito del buon cittadino, di volta in volta descritto sfruttato, disilluso, stanco, manipolato, tradito. Il trucco per glissare sulla sua totale inadeguatezza a districarsi nelle vicende della democrazia consiste nella raffigurazione rappresentativa: se quarantamila persone scendono in piazza se ne trarrà la prova che i cittadini hanno detto basta, sorvolando benevolmente sull’altra cinquantina di milioni. (altro…)

Gli interni delle case cubane: una recensione

Di |2020-09-11T15:17:02+01:0028 Novembre 2016|Il Nuovo Giudizio Universale|

La prima crepa nel castrismo ortodosso provenne da Fidel stesso, quando con una legge del 1997 consentì ai cubani di affittare stanze delle loro case ai turisti, un’apertura all’iniziativa privata.Nacque così un’alternativa agli orridi hotel statali e una possibilità di contatto più stretto tra gli stranieri e i cittadini. (altro…)

Di |2020-09-11T15:17:06+01:009 Novembre 2016|Democrazia secondo me|

La storia ha dimostrato che è difficile sottrarsi all’alternativa: o i cittadini vengono educati alla vita pubblica e all’autogoverno e allora sviluppano una generale attitudine alla decisione appropriata, oppure vengono relegati lontanissimi dalle stanze del potere e diventano inaffidabili anche nella scelta di coloro che le decisioni appropriate sono chiamati a prendere.

Remo Bassetti (da Cosa resta della democrazia)

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