Il modello sportivo nazionale trova una sua incarnazione nel tennista Adriano Panatta. Figlio del custode del circolo Parioli a Roma, il ragazzo possiede riflessi eccezionali ma un fisico assai esile. Riesce a irrobustirlo in maniera accettabile a Formia, presso il Centro federale, sotto la guida del burbero e schivo mentore Mario Belardinelli, sacrificandosi sino a piangere per la fatica. (altro…)