Ufficio visti
In attesa di sapere se davvero la specie è indirizzata verso la metamorfosi del post-umano (segnalo sul tema il recente libro della filosofa Rosi Braidotti, uscito per Derive e Approdi) l’artista canadese Rochelle Goldbergpropone un assaggio di quel che potrebbe essere il post-vivente.
La sua prima mostra italiana consiste in un’unica installazione composta da una soffice moquette marrone su duecento metri di superficie popolata da creature animali ibride, tuttora in mutamento, in un habitat arido, poroso, desertico e imploso.
Il sistema di relazioni tra ambiente, materiali (molti) e soggetti è certamente olistico ma in modo assai più torbido e inquieto di come intendiamo questa parola ispirata all’armonia: è un olismo repulsivo che somiglia all’aforisma “Dio esiste ma ci odia”. Dal punto di vista puramente spaziale il riferimento classico dell’opera è La Madonna del prato di Giovanni Bellini.
No where, now here
Rochelle Goldberg
GAMeC- Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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